Oggi il personale delle riserve naturali sciopera ancora una volta, sostenuto dal sindacato CGIL-Filcams, per i tagli previsti dalla Finanziaria 2011 e per la grave situazione non ancora risolta per quelli già operati nel 2010, che stanno conducendo al licenziamento di 90 operatori, all’abbandono delle strutture, al blocco delle attività di conservazione. In concreto i fondi 2010 hanno subito una riduzione del 40% rispetto alle stesse spese obbligatorie e la finanziaria 2011 prevede un ulteriore taglio pari ad una riduzione del 70% rispetto al 2009.
“Tutto questo accade – denuncia Angelo Dimarca, Responsabile Regionale del Dipartimento Conservazione Natura di Legambiente Sicilia – nel 2010, Anno Internazionale della Biodiversità e con un governo regionale che si è dichiarato a favore di riforme qualificate.
Secondo l’approccio “riformista” del nuovo governo regionale il funzionamento di 26 riserve naturali e 90 operatori dovrebbe essere garantito con soli 1,5 milioni di euro all’anno!
Però lo stesso governo regionale nel 2010 ha assegnato alla società Biosphera (che conta soltanto 40 operatori) 2,4 milioni di euro, di più che all’intero sistema regionale delle riserve!
I nostri governanti a volte sembrano colpiti da attacchi improvvisi di strabismo ed evidentemente non conoscono i veri problemi del settore”.
Per Legambiente gli amministratori regionali rischiano di inseguire luoghi comuni e suscitare facili suggestioni utili solo a fini mediatici, come dimostrano le dichiarazioni nell’ultima puntata di Ambiente Italia tutte incentrate sull’obiettivo del progressivo autofinanziamento delle aree naturali protette ed il pagamento dei servizi di fruizione.
Ma non lo sanno che tale norma esiste dal 1999 (la legge regionale n. 10) e che non è stato possibile attivare tali servizi perché la Regione non ha mai completato la strutturazione per fini di fruizione delle riserve naturali e per consentire l’accesso controllato dei visitatori?
O qualcuno pensa a far pagare soltanto l’aria pulita che si respira nelle aree naturali protette?
“Le Associazioni Ambientaliste e l’Università di Catania in qualità di enti gestori delle riserve naturali sono indebitate complessivamente per oltre 1 milione di euro – denuncia Mimmo Fontana, Presidente Regionale di Legambiente Sicilia – a causa dei mancati accreditamenti da parte della Regione dei fondi per personale e gestione ordinaria a partire dal mese di luglio.
A fronte di ciò nei cassetti della Regione giacciono totalmente inutilizzati oltre 140 milioni di euro per le aree naturali protette provenienti dai fondi strutturali 2007/2013.
Ed allora piuttosto che operare tagli irragionevoli ed inaccettabili che mettono soltanto in crisi il sistema e non risolvono nulla, non sarebbe più produttivo che il governo regionale si concentrasse innanzitutto su un’efficace azione amministrativa che recuperi ritardi e che abbia come obiettivo prioritario il completamento della strutturazione delle riserve naturali, ineludibile precondizione per la valorizzazione dei territori interessati?”.