Quasi una rivolta quella dei Sindaci dei Comuni della Provincia. L’assessore regionale agli enti locali, il magistrato Caterina Chinnici, ha annuncia ad Agrigento nell’incontro che ha avuto ieri con i sindaci dei Comuni della provincia, che si prospetta nell’ambito della finanziaria regionale un taglio del 55% sul fondo per l’autonomia locale. I trasferimenti ai Comuni siciliani verranno quindi più che dimezzati. Nella sala del consiglio comunale esplode la rabbia di chi deve governare le città e sa che lo Stato ha già ridotto del 15% i trasferimenti e che i tributi municipali hanno subito in media un crollo del 30%. Lo scorso anno il fondo regionale degli enti locali aveva a disposizione poco più di 880 milioni di euro, adesso non ne avrà più di 400. Molti soldi in meno quindi ai Comuni per servizi primari. “Andrò dal Procuratore della Repubblica è mi autodenuncerò. Sono colpevole: non posso risolvere le esigenze dei miei cittadini, specie dei più bisognosi perché non ho soldi. Alcune famiglie del mio paese sono alla fame. E la Regione continua a tagliarci le risorse”, dice il Sindaco di Raffadali Silvio Cuffaro. “Porterò la fascia tricolore al Prefetto perché nessuno di noi sindaci sarà nelle condizioni di poter discutere con i propri cittadini, perché verremo assaltati”, urla il Sindaco di Favara, Domenico Russello . E Calogero Pumilia sindaco di Caltabellotta dichiara : “Ci mancano persino i mezzi essenziali per la manutenzione. A noi servono i soldi per sopravvivere !”. Molti sindaci hanno chiesto di poter tornare a gestire i servizi della nettezza urbana e il servizio idrico. Gli Ato – è stato detto – dovevano servire per razionalizzare e diminuire i costi ed invece sono notevolmente aumentati e i servizi sono più scadenti. “La Regione ha prestato tre milioni al Comune di Agrigento per le anticipazioni all’Ato Gesa. Questo condizionerà pesantemente il bilancio del capoluogo. Come potremo far fronte a tale indebitamento, se la Regione diminuisce così pesantemente i trasferimenti ? ”, osserva il Sindaco di Agrigento, Marco Zambuto. Molti i sindaci intervenuti per presentare i conti all’assessore Chinnici sull’assistenza ai disabili, ai minori, e su tutte le questioni di competenza dei primi cittadini. “Non potete diminuirci i fondi e lasciarci le stesse competenze. Abolite gli Ato e non solo gli ambiti. O comunque dateci la libertà di decidere se aderire o meno agli Ato”, ha chiesto il sindaco di Palma di Montechiaro, Rosario Bonfanti. “Come facciamo a far fronte alle richieste dei cittadini senza soldi ? Non possiamo neppure aumentare le tasse in un tessuto sociale come il nostro in piena crisi occupazionale. Cosa facciamo dopo aver ridotto tutto, se poi ci impongono anche i piani di rientro ? Aiutateci a sopravvive, non chiediamo di più. Attivate il fondo di rotazione, garantendo a comuni fortemente deficitari i prestiti per il necessario salvataggio”, dice il Sindaco di Casteltermini, Nuccio Sapia. L’assessore Chinnici ha replicato osservando che molte delle questioni sollevate non sono di competenza del suo assessorato. Ha chiesto ai Sindaci di aiutarla ad individuare soluzioni adeguate per uscire dalla difficile situazione. Ha aggiunto che sta provvedendo a predisporre un fondo per aiutare i Comuni nell’elaborazione degli atti per partecipare ai bandi europei. Infine ha organizzato una task force di professionisti che potrà aiutare le amministrazioni nella compilazione dei bilanci. Se emergono delle criticità e vi sono preoccupazioni per un eventuale dissesto, le amministrazioni possono rivolgersi a questo gruppo di lavoro istituito alla Regione. “Non vogliamo controllare i bilanci – ha precisato l’assessore Chinnici – ma offrire un aiuto concreto”
Elio Di Bella