Grandangolo – il giornale di Agrigento – diretto da Franco Castaldo – affronta, nel numero 49 in edicola oggi, delicati argomenti riguardanti la politica, la giustizia, le vicende di mafia. Le inchieste al Comune di Agrigento tengono ancora banco: quella relativa al funzionamento del settore urbanistica e le conseguenti licenze rilasciate nonché il caso Callari, la questione legata ai viaggi istituzionali ritenuti dalla Procura illegittimi. Un articolo affronta la questione morale e punta l’attenzione sulla figura del nuovo presidente del Consiglio comunale alla luce delle dimissioni proprio di Carmelo Callari. Una pagina intera, come è consuetudine, è dedicata alle vicende di mafia: innanzi tutto le rivelazioni del collaboratore di giustizia di Racalmuto, Maurizio Di Gati che, tra le altre cose racconta ai giudici dell’incarico ricevuto per uccidere l’ex mafioso e poi collaboratore di giustizia, Pasquale Salemi. Sempre Di Gati rivela che il medico Giulio Castellino e il vigile urbano Giovanni Fazio, entrambi operanti a Palma di Montechiaro ed entrambi uccisi in circostanze diverse, sono stati eliminati perché onesti. Poi, altre rivelazioni, quelle di Luigi Putrone che svela i rapporti della mafia agrigentina degli anni 90 con la Stidda, della presunta pacificazione e dell’attacco sferrato alle organizzazioni criminali dalla giustizia. Si dà inoltre conto della sentenza Hiram che ha assolto tutti gli imputati accusati di far parte di una loggia massonica che aveva il compito di aggiustare processi in Cassazione. Infine, Grandangolo racconta dell’incontro a Palermo tra il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, il giornalista italo canadese Antonio Nicaso e i giovani di Addiopizzo. L’intervistona di Diego Romeo questa settimana è stata appannaggio del vicesegretario dell’Ugl, Lillo Volpe che candidamente afferma che se oggi c’è una disaffezione verso il sindacato qualcosa deve pur non funzionare. Un pregevole articolo di Mauro Mellini, avvocato e già componente del Csm, racconta, in punta di penna, che cos’è la democalunniocrazia. Infine Grandangolo si occupa delle vicende politiche di Racalmuto nonché di libri e spettacoli.
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1 thought on “Grandangolo: medico e vigile uccisi perché onesti”
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IL COMMENTO CHE VORREI LASCIARE A QUESTO ARTICOLO E’ CHE RISPETTO IL FATTO CHE SIA GIULIO CASTELLINO CHE GIOVANNI FAZIO (PARSONE DA ME CONOSCIUTE E PERSONE DI GRANDE BRAVURA ED ONESTA) SIANO MORTI PERCHE BRAVE PERSONE, SU QUESTO NON AVEVO DUBBI. MA QUELLO CHE VORREI DIRE A QUESTO SIGNORE (SE COSI’ SI PUO’ DIRE) PENTITO, CHE A PALMA DI MONTECHIARO DI PERSONE ONESTE C’E’ NE STANNO,E DI MOLTI. IN QUEI ANNI VORREI RICORDARE UN’ALTRA PERSONA CHE SECONDO ME E’ RIMASTO NEL DIMENTICATOIO (DEL RESTO COME QUESTO COMMENTO CHE NON E’ IL PRIMO) E CHE NESSUNO SI E’ DEGNATO DI RICORDARLO, COME SE NELLA SUA VITA NON AVESSE FATTO NULLA DI BUONO. LA PERSONA DA ME CITATA E IL MIO FRATELLONE MORTO PER AVER DATO TANTO ALLO STATO E NON AVER RICEVUTO NULLA IN CAMBIO SE NON UN FUNERALE DI STATO. VORREI DIRE CHE L’AGENTE SCELTO DI POLIZIA PENITENZIARIA ANTONIO CONDELLO ERA UNICO NEL SUO LAVORO ED E’ MORTO PER AVER FATTO BENE IL PROPRIO LAVORO.