I Consiglieri comunali Giuseppe Sferrazza e Giovanni Picone del gruppo consiliare del PD di Campobello di Licata, dopo l’ultima lettera dilatoria della Dedalo che di fatto non ha consentito ai sottoscritti l’accesso agli atti, hanno inviato al Soggetto attuatore dell’Emergenza Rifiuti, al Dipartimento Acque e Rifiuti, all’Assessore all’Energia ed ai Servizi di pubblica utilità Prefetto Marino, all’Assessore alle Autonomie Locali Dott.ssa Chinnici ed alla Procura generale della Corte dei Conti Sicilia una lettera-esposto contro la Dedalo Ambiente Spa.
Nella lettera si chiede:
– un autorevole intervento, anche sostitutivo, nell’ambito delle loro competenze, per garantire la piena trasparenza degli atti ed il rispetto delle prerogative dei Consiglieri comunali in materia di accesso agli atti, nonché l’applicazione immediata della pubblicazione integrale degli atti degli ATO nei siti web;
– l’attivazione dei poteri sostitutivi del Presidente della Regione per sciogliere gli organi della Dedalo, ai sensi della LR 9/2010, responsabili del mancato raggiungimento delle percentuali di raccolta differenziata stabilite dalla legge;
– l’attivazione e la definizione in tempi certi di tutte le procedure per l’accertamento del danno verificatosi in conseguenza del mancato raggiungimento degli obiettivi derivanti dall’effettuazione della raccolta differenziata;
– il rispetto della tempistica dettata in modo perentorio dalla legge di riforma 9/2010 e l’avvio fin da subito della seconda fase, ovvero la costituzione dei nuovi Soggetti, che si occuperanno dei rifiuti, con maggiori responsabilità dei Comuni, l’avvio della fase liquidatoria anche perché ai sensi della legge nazionale 191/2009 a partire dal prossimo 1° gennaio sono soppresse le Autorità d’ambito territoriale ed “ogni atto compiuto dalla Autorità d’ambito territoriale è da considerarsi nullo”.
Gli ATO erano nati per cercare di rendere più efficiente e sostenibile il servizio di igiene urbana, servizio che con gli anni doveva essere a totale carico dei cittadini.
Nei fatti, invece, si è assistito ad un aumento spaventoso del costo dei rifiuti (da 800 mila euro del 2004 quando la gestione era diretta del Comune di Campobello di Licata a 1,8 milioni di euro nel 2009), ad una deresponsabilizzazione dei Comuni, alla mancato avvio o al mancato raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata fissati dalla legge.
I cittadini sono oggi costretti a pagare un servizio caro, che fino a qualche anno in parte era a carico dei Comuni, ed assistono a continui scioperi, ad interruzioni del servizio, alla chiusura della discarica ed usufruiscono di un servizio scadente, le cui responsabilità sono da addebitare, secondo i sottoscritti, alla inefficiente organizzazione del servizio da parte dei vertici dell’azienda.
Tutto ciò non è più tollerabile ed auspichiamo che gli organi, a cui i sottoscritti hanno inviato la lettera, diano risposte certe ed in tempi ragionevoli.