“Carissimi, da 3 mesi mi sono insediato al Comune di Licata su proposta del sindaco Graci per dare un impulso e far uscire dall’isolamento il grosso centro Agrigentino, ingiustamente lasciato cadere al proprio destino dalla classe dirigente politica provinciale, regionale e nazionale.
Come sempre nella mia vita ho iniziato un percorso di lavoro intenso, faticoso ma anche di grande crescita culturale, umana e politica.
Credo che i fatti parlino da soli, Licata sta uscendo dall’isolamento politico e amministrativo, non ultimo la visita degli Assessori Regionali Centorrino e Chinnici, che hanno dato ampie rassicurazioni per l’intervento del recupero della scuola Milani e sulla ricognizione idrogeologica del territorio.
Per quanto concerne le accuse che mi vengono mosse, preciso subito che l’intervista ad una televisione locale aveva come oggetto il recupero di una scuola ed ho dichiarato che civilizzazione di una collettività significa pari diritti e doveri, per alzare gli standard qualitativi di un’intera collettività.
ll termine civiltà deriva dal latino civilitas altro non è che l’insieme delle qualità e delle caratteristiche del membro di una comunità cittadina, nel senso di buone maniere cittadine contrapposte a rusticita la rozzezza degli abitanti della campagna che a Licata io non ho ancora conosciuto, anche se una minoranza cerca di fare della strumentalizzazione politica e personale un momento di notorietà.
Chiedo a tutta la collettività di partecipare alla rinascita della città perché le potenzialità ci sono e si cresce assieme, gli individualismi e le frustrazioni sono lontanissimi dal mio modo di amministrare e gestire la cosa pubblica.
Con i licatesi ho parlato sempre a viso aperto e con la massima lealtà, non ho mai usufruito dei rimborsi e se a qualcuno dà fastidio che la città sta crescendo faccia un mea culpa perché la stagione dei professionisti della politica a Palazzo Quignones non tornerà più, è finita la stagione della
finanza allegra, che se lo mettano in testa le ultime cariatidi che non si sono mai spese per il bene comune.
Ribadisco che il mio intento è lavorare con tutti senza protagonismi ma attirando iniziative e progettualità per la crescita di tutto il comprensorio.
Chieda scusa ai cittadini, chi ha fatto della città un malgoverno continuo, oggi è il tempo della concertazione dal basso e per questo invito i cittadini a farsi proposta per avere autorevolezza sia in ambito regionale che nazionale”.
Giuseppe Arnone
1 thought on “Lettera aperta del Vicesindaco Arnone ai cittadini di Licata”
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E’ tornato battaglerio e combattivo come sempre, Arnone barcolla ma nn molla mai