Non c’è solo l’apprendistato a 15 anni, certificazione, arbitrato o altri “MOSTRI” del genere “brucia diritti”. Il collegato lavoro promulgato la settimana scorsa, nell’indifferenza più totale o altro; contiene una sorpresa: limita a 60 giorni il periodo in cui è possibile fare causa ad un’impresa dopo la fine di un contratto temporaneo o che si ritiene irregolare, ennesima procedura di un concordato fatto alla Totò “ A UMMA A UMMA “ Il collegato ( art. 32 ) parifica sostanzialmente la fine di un contratto a un licenziamento: cosi se fino ad oggi si poteva aspettare 5 anni prima che intervenisse la prescrizione, avendo il tempo per fare causa, dal 24/11/2010 in poi ( data di entrata in vigore della legge ) ci saranno 60 giorni per l’impugnativa generica e successivamente ulteriori ( 270 giorni per accedere alla causa con il materiale di prova come per i licenziamenti.) Ma non basta: la legge è pure retroattiva, e cosi dal 24/11/2010 scattano i 60 giorni anche per chi ha finito il suo contratto a inizio 2010, o magari nel 2009, e pensava di avere ancora qualche anno per fare o meno causa. E’ evidente che questo aspetto, insieme alla iniquità del provvedimento, espongono la norma dei 60 giorni, come tante altre a eventuali ricorsi per incostituzionalità. Oggi l’unica arma in mano a quelli come noi, che sperano il precariato ( vale anche per gli interinali, cocoprò, e tutte le figure del variegato mondo del precariato)sia solo una forma di lavoro necessario per un tempo temporale e non definitivo, come adesso. E’ per tale motivo che entro il 23/01/2011 scadranno i termini di 60 giorni entro cui i lavoratori, che hanno concluso i contratti a termine prima del 24/11/2010 stipulati anche in base a disposizioni abrogate, devono impugnare i contratti stessi pena la decadenza. AGRIGENTO 14/11/2010
Il Responsabile del dipartimento lavoro IDV di Agrigento
Emanuele Lo Vato