Il Comune di Aragona (Agrigento) a pochi giorni dalla scadenza della proroga concessa dal Tribunale di Agrigento all’Ente Locale per la consegna ai legittimi proprietari del sito di contrada Tuberio ( dove sono ospitati i 128 cani che lo stesso Tribunale anni addietro affidò al Primo cittadino come custode giudiziario nonchè responsabile della loro sorte per legge), ha pubblicato un Comunicato Ufficiale dal titolo :Canile di Contrada Tuberio.
Il Comunicato è stato diramato alla stampa e
pubblicato nel sito ufficiale del Comune di Aragona.Un Comunicato ” discutibile” in molte sue parti . Andiamo per ordine e sinteticamente cerchiamo di percorrere cio’ in realtà è accaduto in questi ultimi anni , cosa sta accadendo ancora oggi e cosa potrebbe accadere, sia a danno dei poveri cani (che vivono per lunghissimi mesi nel fango e se vogliamo rendere meno cruda la realtà possiamo dire che vivono in mezzo alle “maccalubbe”) , sia a danno di due volontari che amano gli animali ( per questo li hanno sempre accuditi e non li hanno mai abbandonati ad una morte certa e segnata da fame, freddo, malattie e sofferenze ) e non ultimo a danno della casse della stessa Amministrazione Locale e quindi dei cittadini.Negli anni scorsi i cani ,in contrada Tuberio, erano tenuti in promiscuità ( pertanto liberi di accoppiarsi e di moltiplicarsi) da una signora anziana ed alla quale vennero sequestrati per le pessime condizioni in cui vivevano quelle creature.
Quando i cani vennero sequestrati alla suddetta anziana signora, una giovane volontaria animalista se ne prese cura per non farli morire. Da tre anni a questa parte la giovane volontaria insieme al marito, curano,accudiscono e sfamano i cani di contrada Tuberio, grazie sopratutto ai contributi che ricevono da altri volontari e da associazioni animaliste prevalentemente del nord.
Il Comune in questi anni si è limitato a fornire un certo quantitativo di cibo ,sicuramente non sufficiente per sfamare tanti cani e sopratutto spesso non adeguato all’età (ad esempio per i cuccioli) ed alle necessità nutrizionali dei cani ( ad esempio per quelli malati e per le mamme che allattano). Le medicine e gli interventi dei veterinari nei casi di cani investiti o malati cronici sono sempre stati a carico del volontariato animalista.
Le sterilizzazioni per i cani di Aragona sono avvenute a fasi alterne e ciò ha causato la nascita di numerose cucciolate che hanno incrementato il numero degli esemplari presenti in contrada Tuberio.
Anche le mortalità sono state numerose così come le malattie e le sofferenze che da sempre hanno caratterizzato il caso dei cani di Aragona. Una storia questa conosciuta in tutta Italia ed anche all’estero.
Nel Comunicato suddetto del Comune si riportano tra virgolette le parole del Comandante della Polizia Municipale, Alfonso Miccichè e precisamente “Tutto era pronto per il trasferimento dei cani, in una struttura che certamente avrebbe garantito agli animali condizioni di vita più dignitose. L’operazione, tuttavia, è stata bloccata dal Ministero perché i cani sono considerati senzienti e pertanto hanno il diritto di rimanere nel loro habitat naturale e un’eventuale soluzione al problema doveva essere trovata nel territorio di Aragona.”
Il Comandante Miccichè però ha tralasciato di dire che i cani di contrada Tuberio stavano per essere trasferiti in una struttura in Calabria “autorizzata” per 2.000 cani su 1.764 metri quadrati (questi numeri già dicono tutto!)
La struttura c.d. “autorizzata” dispone di 196 allogi (152 autorizzati e 44 in fase di costruzione a fine anno 2009 , si presume oggi finiti) .
Ogni povera creatura in quella struttura c.d. “autorizzata ” dispone di meno di un metro e per la precisione di cm 0,88 come si legge nell’Interrogazione Parlamentare n
4-02628 del Senato della Repubblica n. 324 del 28/01/2010
La struttura che si era resa disponibile a prendersi i cani di Aragona era quella oggetto di interrogazione parlamentare ed era stata scelta dal Comandante Miccichè perchè il costo della retta al giorno per cane era il più basso (circa due euro al giorno per cane ) ed anche perchè a suo dire ” non solo garantiva la disponibilità numerica, ma anche i mezzi di trasporto e gli operatori per effettuare il trasferimento degli animali”. Il Comandante ha anche tralasciato di dire che altri sono i parametri che la Legge della Regione Sicilia stabilisce per i cani come retta giornaliera e non ha spiegato quali garanzie di mezzi di trasporto venivano messi a disposizioni per circa 120/130 e non altresì accennato al costo che tale trasferimento avrebbe comportato per le casse del Comune e per il mantenimento dei cani. Tale omissione potrebbe far nascere il dubbio e far intendere che tale trasferimento sia a titolo gratuito.
Quel “certamente avrebbe garantito agli animali condizioni di vita più dignitose” attribuito al Comandante Miccichè , come si legge nel Comunicato Ufficiale del Comune, suona davvero come una beffa nei confronti di creature senzienti protette dalla Legge dello Stato Italiano.
I cani di Aragona se non fosse intervenuto il Ministero della Salute , rappresentato dalla Dott.ssa Rosalba Matassa, stavano per passare dalla padella alla brace.
Avrebbero avuto cm 0,88 per giocare, per dormire, per sgambare, per fare i bisogni e sopratutto per morire con buona pace per tutti coloro che se ne volevano disfare.
La realizzazione della struttura leggera dove poter ospitare i cani in attesa della costruzione di un Canile Comunale o Comprensoriale è tuttora una proposta in atto e, certamente, le lungaggini che si sono registrate da quel 14 Settembre u.s. sino ad oggi, non possono essere attribuite nè alle Associazioni che si sono impegnate a fornire parte del materiale necessario alla realizzazione della suddetta struttura, nè ai rappresentanti dello Stato e della Regione che stanno lavorando per la soluzione del problema; meno che mai le responsabilità possono essere attribuite ai due volontari che da tre anni si sono accollati, gratuitamente, un lavoro immane per 360 gg ,senza mai guardare il calendario e le sue festività.
Il Comune in cambio non ha mai predisposto il contributo fisico di un solo operaio per dare una mano ai due volontari della Associazione Lida che nel Comunicato viene definita “costituita da sempre patner del Comune”. Certamente i due volontari non sono stati “partner” del Comune per togliere le castagne dal fuoco ai Primo Cittadino (che non meriterebbe tale aiuto) ma lo hanno fatto per aiutare quelle creature a non morire.Non si può continuare a pretendere da persone che hanno famiglia da mantenere di dover lavorare “gratuitamente” per sopperire a carenze del Comune che non ha finora applicato , rispettato e fatto rispettare la Legge Regionale n. 15 del 2000 ed il suo Regolamento applicativo.
La frase finale del Comandante Miccichè, riportata tra virgolette suona davvero come un larvato ricatto nei confronti di coloro che amiamo gli animali e siamo davvero in “trepidante attesa ” per avere la certezza che i cani di Aragona sono al sicuro e ben accuditi come previsto dalla normativa in vigore. Non si può comunque accettare quanto riportato nella parte finale del Comunicato qui testualmente riportato: “Dopo aver sottoscritto il protocollo d’intesa con le Associazioni- conclude Miccichè verrà stipulata una convenzione nella quale sarà inequivocabile il loro impegno nell’ assicurare i volontari, il cui contributo e assistenza dovranno rimanere gratuiti sino a quando la struttura temporanea sarà autorizzata.”
Prof.ssa Maria Elena Caligiore
Mi scuso con i lettori per il “macaluBe” con due B e per ogni altro eventuale errore.
Il caso dei cani di Aragona coinvolge talmente tanto chi li ama e chi da tempo segue la loro storia che ogni altro aspetto viene relegato in secondo ordine.
QUELLE CREATURE SONO ANCORA IN QUELL’INFERNO.
IL CANE DELLA FOTO VENIVA CHIAMATO “PENTOLINO” PER LA PENTOLA CHE TENEVA CON LA BOCCA(UN SEGNALE CHIARO DA PARTE DI UN CANE: PATIVA ANCHE LA FAME!), PER FORTUNA è STATO ADOTTATO.
IMPENSABILE CHE NEL 2010 ESISTANO ANCORA REALTà COME QUESTA E CHE UN’AMMINISTRAZIONE PUBBLICA COME LO E’ IL COMUNE DI ARAGONA NON ABBIA FINORA FATTO NULLA DI CONCRETO PER SANARE TALE SITUAZIONE E PER GARANTIRE IL “BENESSERE” CHE LA LEGGE ASSICURA AD ANIMALI SENZIENTI QUALI SONO I CANI.
NON OSO IMMAGINARE COSA PATISCONO I GATTI, ANCHE LORO PROTETTI DALLA LEGGE MA IGNORATI DA COLORO CHE DOVREBBERO GARANTIRE IL LORO BENRESSERE ATTRAVERSO LE STERILIZZAZIONI, LE CURE, IL CENSIMENTO DELLE COLONIE FELINE!
Ho chiesto ad un cittadino di Aragona che ha diffuso il Comunicato dell’Amministrazione locale suddetta, di discuterne pubblicamente in FB come amici e non su altre bacheche. Il suddetto cittadino ha pubblicato il comunicato ufficiale del comune raccomandando di diffidare da altri eventuali comunicati, alludendo a eventuali possibili manipolazioni dello stesso. Un cittadino sui generis che all’invito a discuterne pubblicamente ,risponde di farlo attraverso via mail privata come se i cani di Aragona ed il loro destino fossero “cosa nostra privata”!! Il cittadino suddetto pur dando atto della mia conoscenza del caso dei cani di aragona, mi chiede quale sia il mio ruolo in questa vicenda ed io non ho alcuna difficoltà a rendere pubblico il mio coinvolgimento:
a) sono una cittadina italiana che ama gli animali e che quindi può chiedere notizie sulla loro sorte e preoccuparsene;
b) conosco il caso dei cani di Contrada Tuberio, delle innumerevoli morti di creature in quel luogo a causa della mancata igiene, della mancanza di cibo, a causa delle intemperie, a causa delle mancate cure e sopraturro a causa delperenne disinteresse dell’Amministrazione comunale tant’è che il Tribunale di Agrigento ha dovuto con un’Ordinanza ricordare al Sindaco che il responsabile degli animali sul territorio del Comune è proprio lui.
c) quando comincia ad occuparmi dei cani di Aragona, ho correttamente chiamato sia il Sindaco che il responsabile al randagismo, il Comandante della Polizia Municipale ed entrami hanno chiaramente declinato ogni responsabilità sullo stato in cui venivano tenuti i cani, facendo intendere che erano affidati alla LIDA e che era la stessa associazione a gestire il sito ed i cani ivi rinchiusi.
Tale errata informazione data alla scrivente telefonicamente innesco’ una seri di incomprensioni a seguito di un mio articolo pubblicato in aprile u.s. su un settimanale dove personalmente curavo il settore randagismo. Una incomprensione che tuttora aleggia su questo caso visto che nel comunicato ufficiale sel Comune di Aragona si legge che il Comune: ” chiede attraverso un impegno scritto la creazione di un recinto, la costruzione dei box con copertura , ma anche che l’assistenza offerta sino ad oggi dalla LIDA, sotto forma di volontariato, rimanga tale ed abbia anche un proseguo.
“Senza quest’ultima garanzia risulterebbe inutile realizzare la struttura -precisa Miccichè – perché in assenza del personale i cani dovrebbero necessariamente essere trasferiti in strutture autorizzate.”
Con queste affermazioni ufficiali, si vorrebbe dare la responsabilità di un eventuale fallimento del protocollo d’intesa alle associazioni, dimenticando che dal 14 settembre u.s. è sttao proprio il Comune a tergiversare, a tentare di cambiare accordi verbali presi in presenza di rappresentati del governo centrale e regionale.
d) il suddetto cittadino che solo in questi ultimi tre giorni si sta occupando del caso dei cani di Aragona e raccomanda di diffidare da altri comunicati non ufficiali, ingenerando una sorta di tentativo da parte di soggetti indefiniti di modificare le dichiarazioni del Sindaco e del Comandante Miccichè, non sta certamente facendo un buon servizio alla stampa locale ed anche ai cittadini di Aragona.
e) Lo stesso signore ripete nei suoi link in FB frasi del tipo:
“SI RESTA IN ATTESA DELLA FIRMA DELLE ASSOCIAZIONI!”
Frasi del genere disorientano i lettori che potrebbero pensare che sono le associazioni a non voler firmare il protocollo d’intesa e COSì NON E’!
Le associazioni hanno fedelmente rispettato gli accordi di giorno 14 Settembre u.s. e certamente in tale sede nessuno si era sognato di chiedere ciò che invece il Comune chiede e che nel comunicato viene ribadito: ” l’assistenza offerta sino ad oggi dalla LIDA, sotto forma di volontariato, rimanga tale ed abbia anche un proseguo.
“Senza quest’ultima garanzia risulterebbe inutile realizzare la struttura -precisa Miccichè – perché in assenza del personale i cani dovrebbero necessariamente essere trasferiti in strutture autorizzate.”
E’ NECESSARIO PRECISARE E PORTARE A CONOSCENZA DEI CITTADINI, ANCORA UNA VOLTA, CHE IL VOLONTARIATO DEGLI ANIMALISTI E DEGLI ISCRITTI AD ASSOCIAZIONI NON PUO’ E NON DEVE ESSERE SCAMBIATO PER LAVORO CHE DEVONO INVECE EFFETTUARE GLI OPERATORI ECOLOGICI ED I DIPENDENTI DEL COMUNE.
FINORA I DUE VOLONTARI CHE, PER AMORE E SENSO DI CIVILTA’ E RESPONSABILITA’,HANNO ACCUDITO, CURATO, SFAMATO E SPALATO LA M…. ED IL FANGO NON PUO’ DIVENTARE UN LAVORO DOVUTO AL COMUNE E NEANCHE UNA “CLAUSOLA VESSATORIA” DA INSERIRE NDEL PROTOCOLLO D’INTESA COME FORMA DI RICATTO ESPLICITTA NELLA FRASE. ““Senza quest’ultima garanzia risulterebbe inutile realizzare la struttura -precisa Miccichè – perché in assenza del personale i cani dovrebbero necessariamente essere trasferiti in strutture autorizzate.”
F) iL CITTADINO CHE NON VUOLE DISCUTERNE PUBBLICAMENTE HA PRIMA AFFERMATO CHE I CITTADINI ED IL cOMUNE DI ARAGONA SI SONO SEMPRE PREOCCUPATIO DEL CASO DI CONTRADA TUBERIO , MA SUBITO DOPO CONTRADDICENDOSI PORTA A GIUSTIFICAZIONE DEL MANCATO INTERVENTO DEL COMUNE ,UNA SCUSA CHE GIA’ CONOSCIAMO E CHE SPESSO VIENE UTILIZZZATA DA TANTI SINDACI E DALLO STESSO SINDACO DI ARAGONA IN OCCASIONE DELL’INCONTRO DEL 14 SETTEMBRE: LE DIFFICOLTà FINANZIARE DEL COMUNE!!!
A TALE GIUSTIFICAZIONE RIESCO SOLO A RIBATTERE CON UNA DOMANDA: TALI DIFFICOLTà FINANZIARIE PERCHE’ NON SONO UTILIZZATE PER LE SAGRE VARIE, PER LE FESTE DI PAESE E PER TANTI SPERPERI DI DENARO PUBBLICO CHE AVVENGONO NELLE AMMINISTRAZIONI LOCALI?
Come dice il vecchio proverbio “volere la botte piena e la moglie ubriaca”. Invece di affrontare in prima persona e fornire adeguate soluzioni concrete e corrette a determinati problemi, molti sindaci e rappresentanti di diverse istituzioni (particolarmente nel nostro amato SUD)cercano di scaricare loro precise responsabilità su quanti per passione e volontariamente si occupano di questo o quel problema. La tutela degli animali e la lotta responsabile al randagismo debbono tenere conto delle leggi e delle normative nazionali e regionali esistenti investendo anche le necessarie risorse. Non si può per intero ‘passare la palla’ ai volontari che già – per passione – affrontano grossi sacrifici.
Quante bugie dovremo ancora sentire… Possibile che il Comune di Aragona non abbia mai soldi e poi questi puntualmente si trovano per il pagamento dei debiti fuori bilancio. Ho letto che quest’anno i debiti fuori bilancio sono quantizzabili a circa 50.000€
Ma allora se quanto riporta questo articolo è vero di contro il comunicato diramato dal comune non era per niente veritiero. Non si vergognano?
Gent.ma Pina, non solo il suddetto Comunicato ingenera dubbi,ma in esso si affermano anche delle inesattezze, infatti non è vero che dipende dalle associazioni la risoluzione del problemadi contrada Tuberio(finora è stato il Comune a non firmare il protocollo d’intesa).
Con forte sfrontatezza in un passaggio che forse pochi hanno notato si afferma anche che : “in deroga alla norma vigente, si è ipotizzata la realizzazione di una struttura provvisoria, che potesse permettere ai cani di allontanarsi da contrada Tuberio, dove gli animali oggi vivono in una condizione certamente precaria, ma di gran lunga migliore rispetto a quella del 2007, quando i cani sono stati sottoposti a sequestro giudiziario.”
Una affermazione questa intrisa di inesattezze: i cani di contrada Tuberio anche quando furono sottoposti a sequestro giudiziario erano pur sempre animali del Comune di Aragona e quindi il maltrattamento cui erano sottoposti era ,anche allora,responsabilità del Sindaco che ricopriva quell’incarico nel 2007. Oggi i cani vivono non in “condizione precaria” ma in condizioni incredibilmente indecenti, vivono nel fango di inverno e sotto il sole cocente in estate e la responsabilità di questo è attribuibile solo ed unicamente al Sindaco di Aragona ed al delegato al Randagismo.
Chi ha scritto il comunicato del Comune, evidentemente, non sa neanche dove si trova Contrada Tuberio.
Nella suddetta frase riportata integralmente dal Comunicato ufficiale del Comune, si legge ancora che “in deroga alla legge si è ipotizzata la realizzazione di una struttura provvisoria”….
Si fa notare al redattore del Comunicato che la struttura leggera è appunto provvisoria e se si dovesse realizzare è una “deroga positiva” rispetto alla normativa vigente, una deroga per salvare il salvabile, una deroga che consente a quelle creature di non morire ancora annegate, in mezzo al fango, una derioga che vuole scongiurare la loro deportazione in un canile lager, una deroga per metterli in sicurezza e garantire loro cio’ che prevede la Legge della Repubblica Italiana e la Legge della Regione sicilia: il BENESSERE dell’animale, intendendo per benessere tutte le condizioni di cui abbisogna un animale secondo la sua natura!
lA COSTRUZIONE DI UNA STRUTTURA PROVVISORIA NON E’UNA APPLICAZIONE ERRATA DELLA LEGGE, NE’ UNA DISATTESA APPLICAZIONE DI ESSA!
QUESTE ULTIME ,INVECE, SONO RESPONSABILITA’ attribuibili in toto al Comune di Aragona che da anni (come tra l’altro dichiarato in una intervista), non ha avviato l’Anagrafe canina, non ha provveduto alla costruzione di un canile sanitario, nè di un ambulatorio per la sterilizzazione dei randagi, in buona sostanza non HA APPLICATO LA LEGGE IN VIGORE DA ANNI PER LA LOTTA AL RANDAGISMO ED ALLE SUE CONSEGUENZE E NON L’HA FATTA RISPETTARE IN ALCUNA DELLE SUE PARTI.
LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE!