Perché l’uccisione dei Rizzuto ci riguarda tanto da vicino?
Se fosse vero quanto ipotizzano gli investigatori canadesi – e cioè un coinvolgimento delle cinque famiglie newyorkesi – la guerra di mafia farebbe presto ad esplodere in tutta la sua drammaticità anche da noi.
I Rizzuto, sono originari della provincia di Agrigento – così come i Cuntrera e i Caruana – e molti componenti della cupola italoamericana, che rappresentano le cinque grandi famiglie mafiose che hanno dominato la criminalità organizzata a New York dal 1930, hanno da noi le loro radici.
In un momento storico tanto difficile per gli equilibri interni a Casa Nostra, potrebbe aprirsi una faida tra famiglie, che miri anche al controllo della mafia in Sicilia.
Attualmente, l’unico grande latitante che si presume sia a capo di Cosa Nostra, è Matteo Messina Denaro.
Dopo la raffica di arresti che ha decimato i vertici della mafia siciliana, anche per il latitante n°1, è sempre più difficile mantenere il controllo del territorio e basterebbe una sola scintilla a far esplodere una situazione già incandescente.
Del resto, non è la prima volta che gli scontri oltreoceano hanno conseguenze da noi, o viceversa.
Proprio per evitare guerre sanguinarie e autodistruttive, nacquero la ‘Commissione’ (U.S.A.) e la ‘Cupola’ (Sicilia).
La prima, fu la Commissione in America.
Prima che nascesse la ‘Commissione’ (o ‘Cupola’), a dominare in America, erano le famiglie Maranzano e Masseria a seguito della guerra di mafia che li vide l’uno contro l’altro, durante un periodo conosciuto come la guerra castellammarese. Le cinque famiglie, passarono sotto la guida di Lucky Luciano e Meyer Lansky, responsabili per la creazione della Commissione. Un Consiglio che delimita il territorio tra le fazioni precedentemente in lotta e regola le attività della mafia americana negli Stati Uniti. Le Cinque Famiglie di New York restano la fucina della mafia italiana negli Stati Uniti.
I nomi di quattro di questi boss, Gaetano Lucchese, Vito Genovese, Carlo Gambino, e Joe Bonanno, sono stati utilizzati per dare il nome alle loro rispettive famiglie. La quinta famiglia era guidata da Joe Profaci nel 1959, capo dell’epoca, ma dal 1960, passò sotto il comando di Giuseppe Colombo.
Le famiglie operarano in tutta l’area metropolitana di New York, ma soprattutto all’interno di New York City, nei cinque quartieri di Manhattan, Brooklyn, Queens, Bronx e Staten Island e anche nel nord del New Jersey. Nello stato di New York, le famiglie hanno aumentato la loro attività criminale, estendendo il loro territorio a Long Island (Nassau e Suffolk) e nelle contee di Westchester, Rockland e Albany. Hanno mantenuto una presenza storica nello Stato del New Jersey fin dall’epoca del proibizionismo, ma sono ormai attive anche nel sud della Florida, Connecticut, Massachusetts e Las Vegas.
La famiglia Genovese opera principalmente a Manhattan, Bronx, Brooklyn e New Jersey. Ma la sua influenza si estende nel Queens, Staten Island, Long Island, Westchester County, contea di Rockland, Connecticut, Massachusetts e Florida.
La famiglia Gambino opera principalmente a Brooklyn, Queens, Manhattan e nel New Jersey. Ma si estende anche nel Bronx, Staten Island, Long Island, Westchester County, Connecticut, Florida e Los Angeles.
La famiglia Bonanno opera principalmente a Brooklyn, Queens, Staten Island e Long Island. Ma arriva anche a Manhattan, Bronx, Westchester County, New Jersey, Florida e Montreal, Quebec in Canada.
I Colombo operano a Brooklyn, Queens e Long Island. Ma si sono allargati a Staten Island, Manhattan, Bronx, New Jersey e Florida.
La Commissione è un organo di governo della mafia negli Stati Uniti. Anche se la sua composizione è cambiata più volte dalla sua creazione 1931, i boss del New York delle Cinque Famiglie hanno sempre fornito i membri principali della Commissione. L’organizzazione predecessore è stato il National Crime Syndicate che era un’alleanza nazionale con molte figure del crimine organizzato.
Venne istituita nel 1931 da Lucky Luciano ad Atlantic City, New Jersey. Lo scopo della Commissione di mafia era quello di sostituire il vecchio regime della mafia siciliana e stabilire nuove regole con il consenso di tutte le più potenti famiglie.
In America, come in Sicilia, gli incontri tra i capifamiglia, avvengono periodicamente. Nelle sue memorie, Nicola Gentile, siciliano di nascita e mafioso, non aveva riguardo per la Commissione, che non considerava né nuova, né creativa. La riteneva una mera formalizzazione di pratiche già esistenti e diffuse tra la mafia.
Maranzano, vinta la sanguinosa guerra castellammarese tra le gang di New York, assunse il titolo di Capo di tutti i “CAPI. Maranzano voleva imporre un regime dittatoriale sulle famiglie. Dal momento che non vi era mai stato storicamente un “capo di tutti i boss”, la reazione a questa mossa tra ranghi della mafia fu in gran parte negativa. Fu Luciano, raggiunti i vertici della mafia, a tentare di evitare il caos che aveva portato a guerre sanguinose e autodistruttive a New York e Chicago durante il 1920.
Luciano e Meyer Lansky avevano capito che la soluzione migliore era quella di istituire un organismo centrale per la risoluzione delle contese, senza spargimento di sangue. Mantenere il controllo della famiglia, evitare la guerra, promuovere gli interessi commerciali, e tenere lontane le attenzioni del pubblico e della legge.
Un po’ quello che è accaduto in Sicilia, con la nascita della ‘Cupola’, che doveva servire a ridurre al minimo il rischio di guerre tra famiglie diverse.
La Commissione esiste ancora oggi, anche se la sua attuale composizione prevede la presenza dei soli capi delle cinque famiglie, la squadra di Chicago, e il leader di Philadelphia. Appare pertanto verosimile, che senza il consenso di questi, la Sesta Famiglia (quella dei Rizzuto), non si sarebbe potuta attaccare impunemente.
Questa la forza e la composizione delle Famiglie’ americane:
Gambino
Boss: Peter Gotti (ergastolo), Gambino Nick Corozzo, Pannello: Daniele Marino (detenuto), Giovanni Gambino “John”, Vernace Bobby Jackie “Jackie Nose” D’Amico, Arnold Squitieri “Zeke” (detenuto), Domenico “italiano Don” Cefalu, “Jo Jo” Corozzo (detenuto), Merola Andrew (detenuto). Stima degli affiliati: circa 260.
Genovese
Boss: posto vacante, Daniel “Danny the Lion” Leo (detenuto) Leo Genovese Danny, Liborio Bellomo “Barney”, Venero “Uova Benny” Mangano, Dominick Cirillo.
Stima affiliati: Circa 270.
Bonanno
Boss: Vincent “Vinny Gorgeous” Basciano (ergastolo) Bonanno, Badalamenti o Asaro Vincenzo, Nicholas “Nicky Mouth” Santora, Anthony “T.G.” Graziano, Antonio “Fat Tony” Rabito, Giuseppe Sammartino Sr. (detenuto).
Affiliati: Circa 115 membri
Lucchese
Boss: Vittorio Amuso “Vic” (ergastolo), Steven “Boy Wonder”, Joseph “Joey Dee” DiNapoli (detenuto), Aneillo “Neil” Migliore, Giuseppe “Joe C.” Caridi, Michael “Mad Dog” Taccetta (detenuto), Ralph Vito Perna (sotto accusa)
100 membri
Colombo
Boss: Carmine “The Snake” Persico (ergastolo), De Leo Ralph (in attesa di sentenza), Andrew “Andy Mush” Russo, Giovanni Franzese “Sonny” (in attesa di giudizio), Benjamin Castellazo, Riccardo Fusco
100 membri
Gian J. Morici