E’ notizia di qualche giorno fa dell’acquisizione di importanti atti e documenti e conseguenti emissioni di Avvisi di Garanzia che la Procura della Repubblica di Agrigento ha compiuto nell’Ufficio della Solidarietà Sociale del Comune di Agrigento.
Pur non entrando nel merito della vicenda giudiziaria, che lasciamo all’esame e all’attenzione degli organi inquirenti preposti, non si può, tuttavia, in questa sede non mettere in luce il fatto politico della questione.
Il coinvolgimento dell’Autorità Giudiziaria giunge a conclusione di una puntuale e circostanziata denuncia in sede politica che il sottoscritto, nell’esercizio delle sue funzioni e svolgendo, con attenzione e oculatezza, il prestigioso ruolo di amministratore che il popolo gli ha conferito, ha compiuto al Consiglio Comunale, attraverso una serie di interventi, di atti ispettivi, di interpellanze, di interrogazioni e di comunicati stampa, sulla gestione dell’importante Settore della Solidarietà Sociale del Comune di Agrigento.
In particolare il sottoscritto documentava, carte alla mano, la situazione poco limpida e cristallina relativa ad una gara d’appalto per la gestione di un importante servizio sociale, quello del Segretariato Sociale e dell’equipe di specialisti esterni, aggiudicata, a mio avviso, senza i necessari crismi di Trasparenza e Legalità.
Questione che il sottoscritto sollevava qualche mese fa inizialmente nel silenzio più assordante degli altri gruppi consiliari; ma successivamente con l’appoggio convinto della maggioranza dell’aula si addiveniva anche, su mia proposta, alla costituzione di una commissione consiliare di indagine sull’attività e la gestione dell’Ufficio Servizi Sociali.
La gestione del Settore della Solidarietà Sociale ha sempre continuato ad essere iniqua e poco chiara, e non soltanto in riferimento all’ ”Affaire Tetris”, difatti mi apparivano poco chiari e meritevoli di approfondimenti certi atteggiamenti di natura vessatoria che la Dirigenza del Settore aveva con talune cooperative sociali anziché altre, soprattutto nella liquidazione dei pagamenti.
In ultimo appare di notevole importanza ricordare il mio intervento riguardante la proposta di delibera del Dirigente del Settore relativa al Regolamento sul funzionamento del Servizio di Assistenza Sociale, proposta che appariva anch’essa poco chiara, dubbiosa a ai limiti della legittimità, come si ricorderà il sottoscritto presentò oltre 30 emendamenti che smantellavano l’iniquo articolato normativo dando luce e risalto alla figura e al ruolo dell’Assistente Sociale, che invece veniva quasi del tutto annullata.
Dopo un duro scontro, l’aula ritenne meritevoli di attenzione i miei dubbi sulla proposta di delibera e la rinvio al Settore per i dovuti chiarimenti e relative modifiche.
Tuttavia, non può essere sottaciuto come il sottoscritto sia stato bersaglio, in questi mesi, di aggressioni verbali da parte del consigliere comunale Giuseppe Arnone che sin da subito ha assunto un ruolo di “difensore d’ufficio” dell’associazione della quale oggi si occupa l’inchiesta giudiziaria e dei soggetti coinvolti a diversi livelli
Il Consigliere Arnone dovrebbe quando meno, alla luce dei nuovi risvolti, avere la dignità di chiedere SCUSA, in primis a tutti i cittadini bisognosi, utenti del Settore e in secundis a tutte le cooperative che in questi anni di gestione Lattuca hanno urlato la mala gestione e rischiato il fallimento.
Attendo con fiducia, l’esito della conclusione delle indagini convinto come sono che alla fine la verità verrà a galla.
Giuseppe De Francisci
se c’è un intreccio perverso di politica,di favori,di amicizie più o meno calde,di sistemazioni fa bene l’autorità giudiziaria a scovare,dispiace che agrigento torni ad essere sede di scandali.