Lombardo, sta stabilizzando i contrattisti regionali e i lavoratori ex PIP, mentre, il Presidente della Provincia di Agrigento, lancia la solita demagogica e inutile provocazione, di utilizzare le indennità di carica del Presidente e della Giunta e i gettoni di presenza dei Consiglieri, per la copertura finanziaria delle retribuzioni dei contrattisti.
Ai proclami di D’Orsi, siamo ormai abituati e sappiamo perfettamente quanto siano attendibili.
Coerentemente con quanto dichiarato, il presidente D’Orsi dovrebbe quantomeno cominciare lui a rinunciare all’indennità di carica da Presidente, dando l’esempio, visto che in altra maniera non trova il modo di dare adeguate risposte alle esigenze del territorio.
Ma le parole non costano nulla. Si realizzano così aeroporti e risposte occupazionali. E, sempre a parole, s’impedisce lo scempio del territorio e si difendono gli interessi della collettività, contrastando la nascita di ‘opere industriali spazzatura’, quali centrali nucleari, depositi di scorie, mega discariche e rigassificatori, che nessun’altra Provincia vuole.
Queste le dichiarazioni di Lombardo in merito al precariato di quella parte della Sicilia, che nulla ha a che spartire con quella provincia del Nord Africa che ci ostiniamo a chiamare Agrigento:
“I Pip io li ho trovati qua, non li abbiamo reclutati noi. Una massa di persone che minacciavano fuoco e fiamme che lavoravano attraverso il Comune di Palermo e che costavano alla Regione 36 milioni di euro.
Il loro lavoro attraverso il Comune di Palermo comportava che nelle tasche dei lavoratori entrassero meno soldi.
Devo ringraziare il professor Lavanco e il professor Lagalla che me lo ha proposto. Si tratta di una persona di grande generosità e competenza che ci sa fare con la gente e riesce ad entrare in sintonia anche con uomini e donne portatori di un notevole disagio, di un bisogno forte di lavoro e di occupazione ma anche di un minimo di risorse per vivere dignitosamente.
Collabora gratuitamente. Ricordate le polemiche di 15 giorni fa a proposito dei Pip? Dicevano che si paga per entrare, gli amici entrano gli altri escono ecc., sciocchezze sfatate dai fatti.
Noi non creeremo altri precari. Alcuni andranno in pensione, altri ci auguriamo che possano trovare un lavoro migliore e meglio retribuito.
La stessa cifra ci consentirà, se qualcuno andrà via o se riusciremo ad avere lo sgravio dell’Inps per il quale mi batterò personalmente, di poter dare loro, anziché 600 euro, 650 o 700. Ma in cambio di un lavoro, non si tratterà di un sussidio.
Ci sono spazi verdi da curare, strade da pulire, manutenzioni da fare, assessorati da sistemare. Ci sono lavoratori che possono prestare la loro opera che adesso sanno di avere un lavoro assicurato sapendo da domani mattina dove devono andare a prestare la loro opera in cambio di una giusta, seppur modesta, retribuzione.”