Inizia con queste parole la lettera aperta che il consigliere comunale di Agrigento, Giuseppe Arnone indirizza a quello che definisce “l’ex segretario provinciale del PD”, Emilio Messana (v. foto).
Una lettera aperta, i cui toni e contenuti potrebbero trovare in altre sedi adeguato riscontro.
La nota di Arnone, è un vero e proprio ultimatum al segretario provinciale Emilio Messana, a non ripresentare la propria candidatura alla guida del Pd agrigentino, accusandolo di essere il docile strumento nelle mani del gruppo di potere di Capodicasa e soprattutto dell’onorevole Giacomino.
Non manca Arnone di ricordare a Messana come u capitolo del suo libro i “Bàgani” sia dedicato ai reati commessi in danno al Partito da soggetti già condannati in primo grado, sottolineando come se i grandi sponsor del Messana, Di Benedetto e Capodicasa, lo convincessero a perseverare insistendo per rifare il segretario provinciale, il suo destino sarebbe segnato.
Numerose le accuse mosse al segretario Messana, in merito alla gestione del tesseramento al partito; nell’avere impedito da marzo ad oggi qualsivoglia minimale confronto democratico su fatti essenziali e rilevantissima quali il ruolo da avere nel comune capoluogo, a seguito di espliciti e ripetuti appelli del sindaco Zambuto per partecipare direttamente alla giunta; nonché per atti – a parere dell’Arnone -meritevoli di attenzione da parte della magistratura.
Non condividendo le modalità dell’invito volto al segretario del Pd – né, presumiamo possano essere condivisi da parte di chi s’interessa d’informazione -, non abbiamo potuto pubblicare per intero la lettera aperta del consigliere Arnone, la quale merita comunque tutte le attenzioni del caso e certamente una risposta da parte dei soggetti citati, che non potranno sicuramente ignorare le accuse a loro rivolte.
COMMENTO MODERATO:Ho avuto modo di leggere la nota per intero sul sito Sicilia24h, dove ho espresso il mio commento, che continua ad essere in “attesa di moderazione”. Pertanto, riproponendosene l’opportunità, lo ripropongo in questo sito, che ringrazio per l’ospitalità “non di parte”.
Il giustiziere Arnone è ritornato al suo sport preferito: intimidazioni e minacce di ricorrere alla magistratura. Peccato che nell’elenco dei presunti mafiosi (citati nel testo integrale della sua nota) che lui AVREBBE COMBATTUTO (soltanto a chiacchiere, dietro le quinte) abbia dimenticato di includere “QUEL TALE” MONTALBANO, condannato per mafia, del quale era assiduo frequentatore e sponsor. Per il bene della comunità agrigentina tutta, Arnone, sparisca dalla circolazione, anche perchè la sua impunità è finita ed i magistrati OGGI la conoscono molto, ma molto bene.
ILLUSTRE DIRETTORE ,SI VEDE CHE L’AQUA DI MARE BEVUTA COMINCIA AD AVERE I SUOI EFFETTI. NON LE PARE ?
Grazie della corte ospitalita’
giuseppe