San Michele. Quattro case poco fuori Agrigento. Sulla strada verso la zona industriale e l’ospedale nuovo. Una periferia di cui non si parla mai, talmente è abbandonata. Lo è anche dall’attuale amministrazione. Qui arrivò il Sindaco Marco Zambuto all’inizio del 2008 e naturalmente promise che la vita a San Michele sarebbe cambiata. Nominò pure sul campo un proprio delegato. “Mi riferirà i vostri problemi ed io li risolverò”, promise il Sindaco. Non chiedevano mica la luna i residenti a San Michele. Gli bastava poter attraversare la strada senza il batticuore. Il Sindaco promise e poi andò via portandosi anche le tante promesse. Il batticuore a San Michele è rimasto. “Fra pochi giorni si torna a scuola ed io sono preoccupato”. Perché don Enzo? “I bambini del quartiere di San Michele dovranno attraversare una strada molto pericolosa. Qui le macchine che vanno verso l’ospedale superano i limiti di velocità. Abbiamo messo quest’estate dei cartelli per invitare tutti ad andare più piano ma è soprattutto dall’amministrazione che attendiamo delle risposte”. Il giovane don Enzo Sazio, parroco della Chiesa del quartiere periferico San Michele da quando si è insediato (oltre tre anni fa) conduce la sua battaglia per mettere in sicurezza la strada che costeggia la borgata. Anche lo scorso maggio ha scritto al Prefetto e al Sindaco di Agrigento per ricordare che nelle vicinanze della strada “si trovano le scuole materna ed elementare” e per spiegare quali sono “le caratteristiche del traffico” nella zona e come sia alto il rischio per l’incolumità delle persone, specialmente negli orari d’ingresso ed di uscita dalla scuola. Ha segnalato, inoltre, che mancano i marciapiedi e la zona di sera è ancora più rischiosa per i pedoni perché in alcuni tratti è senza illuminazione pubblica. Tutti fatti che erano stati segnalati subito al Sindaco Marco Zambuto già all’inizio del 2008 quando si recò a trovare gli abitanti della zona. In quella circostanza venne anche scelto un delegato del Sindaco che avrebbe riferito sulle necessità del quartiere. “Di delegati ne abbiamo avuti anche due – dice il giovane parroco – Ma a che servono, se nessuno li ascolta?”. Una conferenza dei servizi per mettere in sicurezza la strada si è svolta qualche mese fa con la presenza dello stesso Sindaco, dell’assessore comunale Buscaglia, del Sindaco di Favara, del direttore dell’ospedale, dell’assessore provinciale ai lavori pubblici. “Ognuno di loro s’impegnò a fare qualcosa –ricorda don Enzo – Per quanto riguarda le competenze la strada infatti è mista. Ma non abbiamo visto nessun significativo intervento”. L’assessore comunale ai lavori pubblici Buscaglia assicura però che “non appena il Comune – grazie all’assestamento di bilancio – avrà a disposizione i necessari finanziamenti, s’interverrà con la costruzione di una passerella in acciaio per i pedoni. Una struttura leggera ma adeguata alle necessità perché consentirà il passaggio da una parte all’altra della strada. Realizzeremo inoltre i marciapiedi nel tratto di nostra competenza cioè dalla Chiesa all’ingresso dell’ospedale. Non possiamo mettere dei semafori e neppure dei dossi dissuasori per fare rallentare gli automobilisti perché per quella strada passano ambulanze e sarebbe molto rischioso. Il progetto l’abbiamo pronto da tempo e ci auguriamo di avviare i lavori non appena avremo le risorse economiche necessarie. Si tratta di un intervento il cui costo è di almeno duecentomila euro”. Non appena avremo le risorse economiche, dice l’assessore. Speriamo che intanto non ci scappi il morto.
Elio Di Bella
* Nella foto, i cartelli della Parrocchia S. Giovanni Battista, recanti le seguenti suppliche:
1) Amministratori ascoltateci, rendete sicura la nostra vita, illuminate e aggiustate la strada.
2) Automobilisti, almeno voi ascoltateci. Non correte, ci uccidete.
semplice quello che ne il sindaco ne gli amministratori vogliono capire, dobbiamo per forza buttare sempre il denaro altrimenti nessuno ne può approfittare (parlo degli amministratori, basta fare le strisce pedonali più vicine e con lo stesso sistema che usano le città del nord con le pantofole , concretelle e altro materiale simile cosi non si cancellano e fanno da dosso in modo che gli automobilisti sono costretti a rallentare, perchè purtroppo da noi si sconosce l’educazione e la conoscenza del codice stradale, infatti quanto gli automobilisti vedono un pedone che si accinge ad attraversare la strada accellera per passare prima con i rischi ce tutti sappiamo.
Vediamo se Arnone invece di difendere il Sindaco e Girgenti Acque a spada tratta si interessa veramente di Agrigento (ormai il sindaco e lui).