Prosegue la mobilitazione del Partito Democratico in difesa della scuola pubblica e a sostegno dei precari agrigentini, che con le loro iniziative, da ultimo la protesta sullo stretto di Messina, hanno catalizzato l’attenzione dell’opinione pubblica nazionale.
Davanti alle scuole della nostra provincia – scrive in una nota il Coordinatore Provinciale del PD di Agrigento Emilio Messana – saranno distribuiti dei volantini per denunciare lo sfascio della scuola pubblica scaturito dai tagli voluti dal governo Berlusconi.
Sono 132.000, 1.200 dei quali nella nostra provincia, gli insegnanti e i dipendenti della scuola pubblica lasciati a casa da questo governo.
Con la crisi economica invece di sostenere il lavoro si compie il più grande licenziamento di massa della storia italiana.
Le conseguenze immediate sono classi sovraffollate, a Licata abbiamo classi con 40 alunni, in aule che non garantiscono gli spazi minimi – 2 mq per alunno e 4 mq per l’insegnante – previsti dalle norme sulla sicurezza.
Ed ancora, studenti con disabilità senza sostegno, meno ore di lezione per ogni ordine di scuola, meno laboratori e meno insegnanti pratici, senza collaboratori scolastici bambini in stato di abbandono fuori dall’aula, abbassamento di fatto dell’obbligo scolastico a quindici anni come Grecia, Cipro e Portogallo.
In queste condizioni sarà difficile per gli operatori scolastici garantire un livello elevato ed efficiente di istruzione e formazione per tutti gli alunni, conseguentemente aumenteranno la dispersione e l’abbandono scolastico. Le famiglie che ne avranno consapevolezza e possibilità economica sapranno organizzarsi, magari rivolgendosi ad insegnanti privati, le altre dovranno rassegnarsi.
La scuola pubblica – continua Messana -, da pilastro per la crescita culturale, sociale ed economica della nostra nazione, diverrà la culla del divario sociale e delle disuguaglianze.
Meno conoscenza per tutti e il nostro Paese sarà più povero e meno competitivo.
I sindaci della nostra Provincia sono scesi al fianco dei precari della scuola, sollecitati dal Sindaco di Bivona e deputato del PD Giovanni Panepinto, a difesa del lavoro e della pubblica istruzione.
Anche gli insegnanti e i dirigenti scolastici dovrebbero far sentire la loro voce a tutela dell’istituzione che guidano e rappresentano, così come le famiglie che hanno il diritto e il dovere di rivendicare un innalzamento del livello di apprendimento degli studenti.
Il Partito Democratico chiede di abrogare la c.d. riforma Gelmini e propone di ripristinare il piano di stabilizzazione dei precari varato dal Governo Prodi, di investire nella scuola dell’infanzia, di valorizzare la scuola primaria, che il governo Berlusconi ha distrutto, in particolare i modelli educativi del tempo pieno e delle 30 ore con le compresenze, di istituire alle superiori un biennio unitario e un triennio di indirizzo, per consentire ai ragazzi di compiere scelte più consapevoli per il loro futuro, di mantenere le scuole aperte tutto il giorno e tutto l’anno per fare della scuola il cuore pulsante di interi quartieri e di intere comunità locali.
Sabato 18 settembre alle ore 8,00 davanti ai cancelli del Liceo Classico “Empedocle” di Agrigento l’Unione Provinciale del PD di Agrigento distribuirà dei volantini per denunciare lo smantellamento della scuola pubblica e presentare le proposte del PD.
A seguire la delegazione si recherà presso il presidio dei precari al Viale della Vittoria.
Saranno presenti il Segretario Provinciale Emilio Messana, i deputati nazionali e regionali del PD: Sen. Benedetto Adragna, On. Angelo Capodicasa, On. Giacomo Di Benedetto, On. Enzo Marinello e l’On. Giovanni Panepinto, i consiglieri provinciali e comunali e i dirigenti cittadini.
Inoltre, Il PD chiederà un incontro al Prefetto per rappresentare i rischi che comporta per la sicurezza degli alunni e dei lavoratori il sovraffollamento delle classi nelle scuole della nostra provincia, nonché il disagio sociale dei 1.200 precari del mondo della scuola senza lavoro.
Non capisco a cosa serva il volantinaggio, solo a distrarre i ragazzi ritengo.
Lasciateli andare a scuola e non provocate loro stimoli negativi.
Non utilizzate la loro voglia di fare qualche giorno di vacanza in più per strumentalizzare i loro comportamenti.
Piuttosto fate opposizione politica nei rispettivi parlamenti invece di elemosinare assessorati al comune con strategie misere e personalistiche.
@ Sig. Beppe.Sono una docente precaria ,mamma di due studenti del liceo.Capisco la sua preoccupazione , i ragazzi non vanno distratti dallo studio , non vanno dati loro “stimoli negativi “. Ma vede? Io credo che gli stimoli negativi siano ben altri, non voglio fare del qualunquismo , ma preferisco che i miei figli ricevano le informazioni sul loro mondo (la scuola ) da varie fonti,sebbene politicizzate o di parte, preferisco che siano loro a formarsi un’ opinione e a maturare autonomamente una coscienza civile, piuttosto che subirne una precotta e confezionata dalla TV di Stato .Di modelli negativi ne vedono fin troppi e spesso sotto lo sguardo indifferente di noi genitori.Io spero che i miei figli imparino a protestare e a combattere per i loro diritti, che siano consapevoli e informati…forse cosi potremo sperare in una Agrigento più viva, e meno serva dei poteri che , a vari livelli, la hanno piegata ad un presente di inconsapevole servitu’.