Siamo preoccupati – ed è inutile nasconderlo – a causa dei continui gargarismi a base di acqua di mare additivata da colibatteri fecali, ai quali si sottopone – compreso oggi – un consigliere del Comune di Agrigento, dinanzi le telecamere di una nota emittente televisiva locale.
Ci sentiamo un po’ anche responsabili per quanto sta accadendo, poiché ci sorge il dubbio che se non avessimo scritto quali siano realmente le condizioni del mare di San Leone, e se le persone non se ne fossero lamentate, forse tutto questo si sarebbe potuto evitare.
Premesso che non abbiamo mai attribuito la responsabilità dell’inquinamento del mare alla società che gestisce lo smaltimento dei reflui fognari, ci chiediamo: come mai i dirigenti della società non si dedicano a fare gargarismi, mentre un consigliere comunale sì?
Che si tratti di una campagna pubblicitaria per commercializzare un nuovo colluttorio a base di acqua di mare di San Leone?
Nel dubbio, ed avendo a cuore la salute del consigliere, ci impegniamo – purchè la smetta di fare gargarismi – a ridurre al minimo le informazioni sullo stato d’inquinamento del mare agrigentino.
Consigliere, la preghiamo di smetterla. Se dovesse continuare così, potrebbe seriamente correre il rischio di prendere qualche brutta malattia infettiva.
Lo faccia per noi, che stiamo in ansia per lei e che a pranzo e cena dobbiamo sorbirci lo stomachevole spettacolo che ci viene propinato nei TG locali.
Ma lo faccia soprattutto per sé stesso, per la sua famiglia e per quanti, per spirito di emulazione, potrebbero imitarla.
Gian J. Morici
Caro Direttore, mi ha particolarmente colpito la Sua tranciante, disarmante e semplice affermazione : “………..non abbiamo mai attribuito la responsabilità dell’inquinamento del mare alla società che gestisce lo smaltimento dei reflui fognari……..”
ECCO DIRETTORE IL NOCCIOLO DELLA VICENDA È TUTTO LÌ.
Se per 59999 agrigentini il problema è lo stato di salubrità del mare sanleonino, per 1 (UNO) il problema è deviare l’attenzione della (mancata, colpevole, articolata, scientifica…..) depurazione (ops: della non depurazione) dei reflui fognari della fascia costiera agrigentina e difendere (anche quando nessuno attacca) la. società che gestisce lo smaltimento dei reflui fognari evitando di affrontare serenamente il grave problema della sporcizia-non inquinamento-quasi balneabilità-quasi sempre limpidezza …del nostro mare.
Un unico soggetto da oltre 25 anni, complice un certo tipo di stampa scendiletto e/o reggimoccolo e di una magistratura che si è spesso voltata dall’altra parte consentendo, dunque, tutto ed il contrario di tutto,tiene in scacco una comunità e si fa beffe della stessa.
Malgrado
– un PARF preveda l’impianto depuratorio al V. Peruzzo (e lo preveda, non dopo articolate e seppur rispettabili “Chiacchiere da bar” , o dopo pregnanti ed approfondite “discussioni tecniche di ingegneria ambientale e sanitaria” in Consiglio Comunale, ma dopo una sintesi tecnica ed amministrativa di esperti e specialisti in materia, qualificati, che ha vagliato e valutato le soluzioni più efficaci ed efficienti sotto il profilo ambientale e della salute dei cittadini);
– il Piano del parco Archeologico, approvato in Consiglio Comunale confermi la localizzazione;
– i pennelli a mare siano una soluzione provvisoria e come tale furono approntati oltre 20 anni fa, i quanto (nella migliore delle ipotesi) scaricano a qualche miglio dalla costa i reflui affidando al mare il compito di abbattere (non depurare) le fogne;
– un impianto fognario già pressoché realizzato con tutto il sistema collettore (tubi a sezione crescente verso V. Peruzzo) sia già installato;
– le centraline di pompaggio e di adduzione al depuratore collocate;,
– il gestore privato appena 7 mesi fa parlava della necessità di completare il depuratore del V. Peruzzo di cui sono ancora attivi, anche se giorno per giorno sempre più svalutati, i residui fondi di finanziamento non ancora spesi;
– dopo 25 anni Goletta Verde nel 2010 fa i prelievi nel mare sanleonino e denuncia che lo stesso nei 2 punti di prelievo (che sfiga !) è “inquinato” e “fortemente inquinato” (altro che “un po’ sporco” di Marcuzzo, “ a tratti balenabile” dell’ASP o ancora “tranne particolari momenti, … limpido e pulito come non lo è mai stato” della cassazione fatta persona, dopo i lai di sabotaggio.
Malgrado tutto questo (e sorvoliamo su una Soprintendente che rischiò il carcere per avere tentato di revocare un NO prima dato per il Depuratore o sul reato gravissimo – il peccato originale – del Depuratore del V. Peruzzo: udite, udite, sarebbe stato di TERZO LIVELLO e non di SECONDO quindi avrebbe depurato troppo, magari restituendo a valle acqua …. che la famosa acqua Perrier …… manco la vede!
Avete capito bene: avrebbe depurato troppo, non troppo poco, o nulla come nel caso dello sversamento attuale puro al 100% nel Fiume Akragas-Mare dei reflui degli abitanti del V. Peruzzo) c’è chi non vuole sentire ragioni, prosegue la sua guerra privata da autentico ultimo giapponese nell’isola del Pacifico, la sua crociata originale dai tempi dell’allora (ahimè non più ora) amicone Direttore Televisivo (peruzziani o antiperuzziani) e, di volta in volta, individua un nuovo nemico da combattere.
Il nemico 2010 si chiama non già qualità delle acque marine di San Leone ai fini della balneabilità ma….. lobby anti Girgenti Acque; non è dunque, come ci si sarebbe aspettato, la “non limpidezza”, la “non purezza”, la “non trasparenza” …….. (guai a parlare di inquinamento: saresti un colluso disfattista!) del nostro mare.
E dunque: giù bevute a tinchitè per dimostrare l’indimostrabile, per lobotomizare il pubblico, per bombardarlo mediaticamente martellando ogni giorno (talvolta più volte al giorno) con sparate a volte kafkiane.
Per sparale via via sempre più grosse, forte del detto …. parla parla qualcosa (comunque) resterà………
In occasione dell’attentato del sabotaggio, però, ritengo, che nella foga, il rappresentante del gestore privato e l’ultimo giapponese abbiano detto………….. qualcosa di troppo e che poi abbiano cercato di correggere il tiro: “…..chi lo ha fatto (tentato?) sapeva….. quello che faceva e, soprattutto….. dove stava mettendo mano…….” .
Dunque i due hanno elementi concreti che non si tratta di gente comune, l’attentato, ancorchè su commissione della lobby (?) anti depuratoria, antigestoreprivato, antiassaggiatore e gargarizzatore, è stato materialmente compiuto da esperti (…..idraulici, fontanieri, tecnici impiantisti, progettisti, ex dirigenti infedeli, consiglieri comunali di opposizione…..).
E in concorso a questi soggetti saranno stati certamente affiancati da
– esperti nella disattivazione di sistemi di allarme (diamine quelli che sono montati non sono facili da neutralizzare)
– ( e non solo) anche espertissimi in informatica e sistemi di spionaggio industriale capaci di neutralizzare la sofisticata apparecchiatura di videosorveglianza di cui i locali pompe fognarie erano (DOVEVANO) essere dotati.
Ve lo immaginate se un impianto “sensibile” come quello (o come, a puro titolo di esempio, un serbatoio di Rupe Atenea, Itria, o l’impianto di S. Anna….) fossero privi…… dei più elementari sistemi di sicurezza, alla mercè di chicchessia.
In che mani saremmo?
Potremmo essere certi che nessun malintenzionato potesse attentare alla nostra salute?
Non ci sarebbe, per caso a puro titolo di esempio didattico, il reato di colpa per inidonea e/o mancata vigilanza?
Auguriamo buon lavoro agli inquirenti attivati dalla Magistratura dopo la denuncia ed attendiamo (in doveroso e rispettoso silenzio) l’evoluzione e la conclusione delle indagini.