Ad arbitrare la partita che vede in campo lo schieramento alfaniano contro la squadra zambutiana, sarà Giuseppe Arnone, che domani, alle ore 10,30, presso l’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale, terrà una conferenza stampa per esprimere le sue valutazioni in merito allo scontro in atto tra il sindaco Zambuto e la componente che si richiama alle posizioni del Ministro Alfano.
Arnone, che ben conosce i protagonisti di questa partita, se non altro per aver definito il primo “traditore“ – ricevendo in cambio un amorevole “ricattatore“ – e per essere stato per lungo tempo un estimatore del ministro, rimane oggi molto colpito dalla strumentalità ed inconsistenza degli attacchi mossi dagli amici di Alfano al sindaco Zambuto.
“Si tratta di uno scontro, che si collega con evidenza a due diverse culture politiche – scrive Arnone -, quella di chi si permette di collocare in delicatissimi incarichi istituzionali di vertice l’amico, Lello Casesa e, in antitesi, la cultura di chi crede che “rinnovamento” significa riqualificare la macchina dirigenziale con i vincitori di concorso e abbandonare le logiche devastanti degli amici, compari e clientes.“
Parole sante, che sarebbe opportuno tenere in considerazione, specie allorquando si parla di “concorsi”.
Dall’altra parte, una squadra con un capocannoniere che, viste le sonore bocciature collezionate con disegni e decreti legge e vista la scarsa attenzione prestata alle problematiche che attanagliano la sua città natale, evidentemente ormai dimenticata, sembra essersi specializzato in mirabolanti tiri in porta con tanto di gol. Sì, ma verso la propria porta.
Un maestro dell’autogol, circondato da una squadra formidabile.
Certo, qualcuno potrebbe obiettare che i protagonisti di entrambe le squadre non sono “volti nuovi” e che qualche responsabilità per com’è ridotta oggi Agrigento devono pur averla.
Non bisogna infatti dimenticare che anche durante l’amministrazione Piazza i giocatori erano sempre gli stessi.
Se Piazza era “uomo di Alfano”, Zambuto non fu da meno facendo parte della stessa Giunta.
Ma quella è ormai acqua passata.
Occupiamoci dell’acqua presente, quella che vede San Leone ai primi posti dell’inquinamento costiero e che tale rimarrà nei secoli dei secoli.
A quando il passaggio di Zambuto?
La scena è vista e rivista e ormai nessuno si fa illusioni.
Alfano a Roma, preso dalla difesa di Berlusconi e Zambuto ad Agrigento, preso a difender sé stesso.
Durerà l’idillio Arnone-Zambuto o è destinato a perire miseramente come avvenne con Piazza?
Dipende.
Dipenderà molto da quanto solido sarà il sodalizio politico-ambientalista.
Altrimenti…
Altrimenti la storia, con i suoi cicli e ricicli, tornerà a ripetersi un’altra volta.
E gli agrigentini?
Come allo stadio fanno il tifo e…pagano il biglietto.
Addensare critiche su critiche senza alcun costrutto è poco costruttivo.Quello che appare a tutti è che si voglia disarcionare il Sindaco Zambuto con sterili polemiche perchè difende gli interessi della città,come dovrebbe fare qualunque sindaco.Prima non succedeva,ora si-Questa indipendenza viene mal digerita.E questa sarebbe la classe politica della seconda repubblica ?
Illustre direttore, conoscendo dalla A alla Z i soggetti ,posso affermare senza alcuna smentita che questa volta il Sindaco MARCO ZAMBUTO abbia ragione ,stante che lo stesso ha capito che da ROMA non ci esce niente solo parole….parole…. parole.
A mio avviso solo il consigliere ARNONE potra’ ottenere qualcosa .vediamo se i fatti mi daranno ragione.
grazie dell’ospitalita’
giuseppe