Gianfranco Fini, presente alla manifestazione, ha subito la contestazione da parte di alcuni aderenti al gruppo delle Agende Rosse.
Avvicinatosi ai ragazzi che contestavano, l Presidente della Camera è stato chiesto se anche per lui lo stalliere di Berlusconi, Vittorio Mangano, fosse stato un eroe, così come aveva sostenuto Marcello Dell’Utri.
Secca la risposta di Fini: “Mangano è un cittadino italiano condannato per mafia, non è un eroe. Gli eroi sono quelli che si sacrificano per lo Stato”.
Dopo questa presa di posizione da parte di Fini, i ragazzi hanno ringraziato il Presidente della Camera, invitandolo a far sì che non venga approvata la legge sulle intercettazioni, tanto cara a Berlusconi ed al ministro Alfano.
“Fuori la mafia dallo Stato”. è stato questo uno degli slogan più urlati con rabbia da parte dei presenti.
Un’accusa mossa a quanti in questi 18 anni hanno impedito di far luce sulle stragi e ad uno Stato sempre più spesso coinvolto in vicende poco chiare, laddove aleggia la pesante ombra non solo di Cosa Nostra, ma di tutte le mafie.
Tra i grandi assenti alla manifestazione, anche il ministro Alfano, che ha preferito organizzare al ministero una Messa in suffragio di Borsellino, celebrata da monsignor Rino Fisichella.
L’assenza di Alfano, ha dato adito a molte critiche.
Ma va anche considerato che se Fini ha dovuto subire le contestazioni – alle quali ha comunque saputo rispondere raccogliendo maggiori consensi di quanti non ne avesse solo qualche minuto prima -, la presenza del Guardasigilli sarebbe stata certamente oggetto di maggiori contestazioni, specie dopo tutti i tentativi messi in atto dallo stesso alfine di impedire che Berlusconi debba comparire nelle aule giudiziarie.
Forse, Alfano non poteva fare scelta migliore di quella di evitare di presentarsi ad una manifestazione in ricordo di Borsellino.
E di questo, siamo certi che i primi ad essergliene grati, sono proprio i ragazzi delle Agende Rosse che oggi manifestavano chiedendo giustizia.