A conclusione della preannunciata odierna manifestazione, davanti la Prefettura di Agrigento, che ha registrato un’ampia partecipazione dei sindaci della provincia, che, dopo l’iniziativa assunta all’inizio del mese dal primo cittadino di Agrigento Marco Zambuto, hanno proseguito nella loro azione di lotta, è stato approvato il documento che di seguito si riporta.
“I Sindaci della provincia di Agrigento con il Presidente della Provincia e le organizzazioni sindacali CGIL, CISL ed UIL, in rappresentanza dei lavoratori precari degli enti locali che manifestano in massa davanti la sede della Prefettura,
denunciano
con forza che, a causa dei ristretti vincoli del patto di stabilità interno e delle norme proposte dal decreto legge n. 78 del 2010, gran parte del personale degli enti locali della Regione Siciliana e, di conseguenza, della nostra provincia nelle prossime settimane e nei prossimi mesi si troverà senza lavoro ed i comuni siciliani non potranno utilizzare il suddetto personale indispensabile per la gestione degli enti ai quali ormai da molti anni assicurano servizi vitali;
chiedono
che vengano apportate modifiche alle regole del Patto di stabilità interno ed al richiamato decreto legge per consentire una sterilizzazione delle somme impiegate dai comuni in misure di stabilizzazione del personale precario e prevedere precise deroghe al rigido sistema sanzionatorio;
che il Governo ed il Parlamento nazionale si facciano carico della specificità siciliana; che tutti i parlamentari dell’Isola, sia nelle commissioni di merito che nell’aula del Senato, sostengano gli emendamenti al Patto di stabilità;
che il Governo e l’Assemblea Regionale attivino tutti i loro poteri per evitare una catastrofe sociale ed un danno irreversibile ai comuni siciliani;
ribadiscono
la richiesta di tutti i Sindaci dell’Isola, organizzati dall’ANCI, di essere ricevuti dal Presidente del Consiglio dei Ministri prima della conclusione della discussione sulla legge di conversione del decreto n.78 del 2010 al Senato della Repubblica al fine di rappresentare la realtà regionale in ordine alle misure di stabilizzazione dei lavoratori precari e di consegnare a Lui le fasce tricolori;
propongono
di proseguire nella mobilitazione permanente e di prevedere per martedì 6 luglio una manifestazione a Roma.