In relazione ad alcuni articoli di stampa che riportavano le proteste degli agricoltori di Licata riuniti in un Comitato che si oppone alla costruzione dell’aeroporto, il Presidente della Provincia Regionale Eugenio D’Orsi ribadisce che sono previste adeguate misure di compensazione e di indenizzo per quanti saranno costretti ad abbandonare le parcelle di terreno sottoposte ad esproprio.
“Lo avevamo ribadito con forza alla IV commissione dell’ARS – dice D’Orsi – e non possiamo che confermare: gli agricoltori saranno adeguatamente rimborsati, e le misure di compensazione porteranno vantaggi considerevoli alla stessa agricoltura. L’aeroporto infatti servirà alle colture ortofrutticole per raggiungere i mercati europei più rapidamente e in condizioni di freschezza ottimali, essendo prevista anche la realizzazione della cosiddetta “linea del freddo”, ovvero celle refrigeratrici che accoglieranno le produzioni non solo del Licatese ma anche dei comprensori vicini. Ritengo che dietro questa protesta sterile ci sia una strumentalizzazione politica da parte di qualcuno che preferisce una provincia immobile nella marginalità e nel sottosviluppo. Aggiungo che è paradossale che un’opera così importante debba fermarsi o essere messa in discussione: in questo modo non potrebbe essere realizzata nessuna opera di interesse pubblico. L’istituto dell’esproprio esiste per questo, e penso che quanto stiamo concordando a livello di misure compensative vada ben oltre il valore dei terreni stessi. Lo abbiamo riferito alla IV commissione Ambiente dell’ARS anche su sollecito dei deputati agrigentini che hanno partecipato all’incontro e hanno chiesto garanzie ben precise per gli agricoltori: è un progetto valido, in grado di risollevare l’economia del territorio. Lo stesso on. Mancuso, presidente della Commissione Ambiente, ha ritenuto l’opera molto importante. Non credo che gli agricoltori di Licata vogliamo il male della comunità, però, ripeto, non possono prestare il fianco a quanti spargono falsità e veleno per ostacolare il nostro lavoro. Noi accettiamo il confronto con tutti, siamo pronti al dialogo, ma senza diktat inutili o minacce di qualsiasi tipo”