In ordine alla seduta di ieri del Consiglio Comunale, Giuseppe Arnone ha dichiarato: “Ancora una volta, ieri, la città ha dovuto prendere atto dell’esistenza di un elevato numero di consiglieri comunali che, pur portando a casa, grazie ai gettoni di presenza, un vero e proprio stipendio di 1.500 euro al mese, sono poi talmente infingardi e fannulloni da impedire al Consiglio Comunale di deliberare e lavorare perché, attorno alle 20.30 o al massimo alle 21.00, abbandonano la seduta del Consiglio, facendo venir meno il numero legale. E’ mio intendimento diffondere con i mass – media le somme che percepiscono questi consiglieri specialisti nella toccata e fuga. Ed è indecente ciò che è avvenuto ieri sera quando attorno alle 20,00 si è assistito alla indignazione di una decina di consiglieri che per protesta sono usciti dall’aula mentre io parlavo. E ciò perché, nel mio intervento, ricordavo che molti consiglieri riescono a portare a casa un vero e proprio stipendio ottenuto dalle casse comunali, salvo poi, alcuni di loro, caratterizzarsi costantemente per essere presenti in Consiglio giusto il tempo dell’appello iniziale o poco più, per poi fuggire via senza prendere parte alle deliberazioni. E alle 21,00 circa, dopo un’ora, ancora una volta il fenomeno si è ripetuto: in Consiglio erano presenti solo quindici consiglieri e, di conseguenza, la seduta è venuta meno, peraltro senza approvare alcun atto deliberativo. E i contribuenti agrigentini, quindi, hanno pagato i 3.500 euro della seduta, come si suol dire, vacanti chinu.”
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