Agrigento è città di cultura. Non fai a tempo a sollevare un piede, che d’improvviso dalla tua orma spunta un libro, una poesia, un quadro.
Un gatto fa pipì all’angolo della strada? Ci torni dopo tre minuti e ti accorgi che è spuntato un albero di libri. No, non siamo impazziti.
Dall’arte contemporanea, alla letteratura, al romanzo poliziesco, tutto è cultura e fa tanto “in”.
Nell’ “artistica” Agrigento, può anche accadere che tra un incontro letterario, una rassegna teatrale e un simposio sul sesso dei virus, lo stesso giorno, alla stessa ora, in luoghi diversi, si organizzi la presentazione di un libro, ovviamente di due diversi autori.
Sabato 12 giugno 2010 Ora: 18.00 – 20.30 Luogo: Agrigento – Fabbriche Chiaramontane, presso la Chiesa di san Francesco d’Assisi – Basilica dell’Immacolata – Presentazione del libro del dott. Gioacchino Genchi “IL CASO GENCHI”
Sabato 12 giugno 2010 Ora: 17.30 – 20.00 Luogo: Agrigento – Collegio dei Filippini, via Atenea – Presentazione Libro “Quell’idea di Sudovest” di Giovanni Taglialavoro
Ci troviamo dinanzi al dramma nel dramma.
Come fa il povero agrigentino che, colto sì, ma il dono dell’ubiquità non l’ha ancora, a trovarsi a partecipare, magari sonnecchiando, ai due diversi incontri?
Questo non lo sappiamo, ma stando a quanto si può leggere su Facebook in merito ai due appuntamenti di sabato, non sono pochi coloro che hanno garantito la propria partecipazione a entrambi gli eventi.
Sarà una bella maratona per arrivare in tempo a farsi vedere accanto – o dagli amici – di Angelino Alfano, Angelo Capodicasa, Nuccio Dispenza, Antonio Lubrano, Calogero Mannino e Marco Zambuto, che parteciperanno alla presentazione del libro “Quell’idea di Sudovest” di Giovanni Taglialavoro, per poi, amici e occhi indiscreti permettendo, recarsi alle Fabbriche Chiaramontane, per la presentazione del libro del dott. Gioacchino Genchi “IL CASO GENCHI”.
Stando a quanto pubblicato su fb – il social network che ad Agrigento fa informazione -, era da mesi che si aspettava la presentazione del libro di Giovanni Taglialavoro, che, certamente per fatal combinazione, viene presentato nella stessa data e ora di quello di Genchi.
Altrettanto casuale, la massiccia presenza di esponenti politici – Ministro compreso -, mentre a poca distanza – proprio nel momento in cui tanto fa discutere il ddl sulle intercettazioni – un funzionario che ha sempre lavorato con e dentro le istituzioni, indagando e consegnando alla giustizia – grazie alle intercettazioni – decine di assassini, politici collusi ed eccellenti, un’infinità di boss mafiosi e di funzionari dello Stato infedeli, presenta il suo libro.
Attraverso il suo lavoro, Genchi ha incastrato anche i killer di Falcone e Borsellino.
Nel suo libro, per la prima volta Gioacchino Genchi, in dialogo con il giornalista d’inchiesta Edoardo Montolli, ricostruisce le verità inedite sui grandi misteri del passato di cui si è occupato e racconta ciò che è accaduto davvero a Catanzaro, dove per la seconda volta in vita sua gli è stato revocato l’incarico prima di concludere l’inchiesta.
La prima e unica altra occasione, risale a una quindicina di anni fa, quando Genchi fu costretto a lasciare le indagini sui mandanti delle stragi di Capaci e di via D’Amelio. Una pista, la sua, che ha trovato conferma nella sentenza “Borsellino bis” (unica e definitiva sulle stragi), in cui il presidente della Corte ha invitato gli inquirenti a ripartire proprio dalle indagini di Genchi.
“A pensar male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina”, si sostiene abbia detto Andreotti.
Noi non vogliamo far peccato e non ci meraviglia il fatto che ad Agrigento, “capitale della cultura”, gli appuntamenti letterari si sovrappongano.
Senza nulla voler togliere all’autore Giovanni Taglialavoro, e alla sua certamente meritevole opera letteraria, vogliamo solo evidenziare come la presenza di un nutrito gruppo di politici – appartenenti all’intero arco istituzionale – ad un solo appuntamento, lascerà perplessi tanti agrigentini.
In particolar modo coloro i quali, prendendo spunto dalle parole di un uomo di grande esperienza come Andreotti, riterranno che “a pensar male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina”.
Gian J. Morici