Le attività di carattere culturale della università della terza età di Agrigento, che si svolgono presso la Biblioteca pirandelliana, hanno previsto nel mese di maggio una riflessione sulla filosofia greca. Alla riflessione si è affiancata la lettura, da parte del prof. Giovanni Lattuca, di alcuni brani del suo volume “La verità dei filosofi”, riscuotendo un plauso notevole, e per la novità del mezzo filosofico adottato, e per la musicalità e la concatenazione dei concetti, che hanno avvinto, per tutto il tempo della lettura, l’uditorio attentissimo e conquistato.
Questa opera, nata in appena otto mesi, è davvero particolare sia per il tema trattato che per la sua struttura. Infatti, da tutti e da sempre, si è ritenuta la filosofia (che è nata in forma poetica), come argomento assolutamente impoetico e il tentativo, che ci sembra felicemente riuscito, del nostro autore smentisce questa antica credenza.
Il lavoro consiste nella drammatizzazione dei concetti fondamentali della filosofia greca, che, praticamente, con quest’opera, può essere rappresentata sul palcoscenico come qualsiasi altra opera di recitazione. Questa forma, ovviamente, rende più facile l’acquisizione dei concetti, sia da parte di chi ne interpreta il testo, sia da parte dello spettatore-ascoltatore
Il testo, redatto in quartine di endecasillabi sciolti, si presenta con un’alta accessibilità di comprensione, grazie alla prerogativa, tutta dell’autore, di ricorrere ad esempi chiarificatori, con tutta la difficoltà che questo comporta quando si tratta di poesia.
Nel complesso, la lettura o l’ascolto del racconto filosofico, che alla fine risulta di una musicalità coinvolgente, tiene agganciato il lettore o l’ascoltatore per tutto il tempo del brano in maniera ferrea ed avvincente.
Il lavoro, come facilmente si capisce, è frutto della lettura dei testi classici e della trasposizione dei relativi concetti filosofici in forma ritmica, e manifesta, da una parte l’ampia padronanza dell’argomento da parte dell’autore, e dall’altra una felice capacità di versificazione, difficile, specialmente oggi, a riscontrarsi sul mercato della cultura.
L’opera, data la sua originalità, è stata visionata dagli addetti al lavoro filosofico dell’università, ed ha riscosso consensi assai lusinghieri, accompagnati anche da una manifestazione di vero stupore per la encomiabile riuscita di saper dire, in poesia, quello che molti non sono capaci di dire nemmeno in prosa.
Ringraziamo Giovanni Lattuca per questo regalo culturale, davvero unico e specialissimo, e gli auguriamo una adeguata risposta, di pubblico e di consensi, che ripaghi i notturni richiesti per la stesura dell’opera. (D.R.)