La Siberia è in fiamme e nel silenzio di media sono poche le voci che raccontano quello che accade. Uno dei pochi è lo scrittore Nicolai Lilin che da settimane ha lanciato l’allarme e mosso accuse ben precise.
“Il 29 luglio – scrive Lilin sulla sua pagina Facebook – quando il fuoco aveva già distrutto quattro milioni di ettari della foresta siberiana e l’incendio continuava a crescere con tale rapidità, da riuscire a distruggere trecento mila ettari della foresta in ventiquattro ore, il governatore della regione di Krasnoyarsk, Aleksandr Uss, ha dichiarato che contrastare il fuoco sarebbe insensato, perchè l’incendio é un normale fenomeno di carattere naturale, inoltre mandare gli uomini e i mezzi per spegnere la foresta sarebbe uno sforzo economicamente sconveniente.
Se continuare il pensiero di questo “lungimirante” amministratore che governa la più grande regione della Siberia, potrebbe rivelarsi che anche curare la salute di oltre cinquantenni é un processo sconveniente economicamente al governo. Così come garantire il diritto di studio gratuito ai minori, specialmente ai bambini delle famiglie povere, provenienti dalle periferie. Senza parlare delle pensioni, é un vero furto dare i soldi a tutti questi vecchi, ammalati, invalidi.
L’unica cosa che conviene economicamente sono i mega stipendi dei politici, sono gli interessi degli oligarchi che trattano il nostro Pianeta come se fosse di loro proprietà, sono le armi di distruzione di massa che ogni paese rispettabile ha nel proprio arsenale in tale quantità da poter bruciare il mondo intero per una decina di volte. E ovviamente – conclude lo scrittore – anche la lussuosa villa del signor Uss, che costa due milioni di euro, è economicamente conveniente per il governo e per il popolo russo.