Family Day al Circo

leone-maschioL’appassionante dibattito statistico-geometrico se al Circo Massimo fossero due milioni, duecentomila o due non mi ha preso.
Neanche un po’.
E’ la classica gara a chi ce l’ha più lungo in salsa politico-parlamentar-cattolica.
Roba vecchia, insomma.
Mi interessa molto di più la qualità delle persone presenti.
Vorrei capire chi sono questi miei insulsi concittadini arrivati con mille pullman da tutta Italia per dire no ad una blanda legge che ristabilisca un minimo di civiltà, nel nostro Paese.
Ho detto “ristabilire” perché il fatto che persone dello stesso sesso possano avere una vita insieme non è certo una novità del dissoluto ventesimo secolo.
Per chi abbia letto il capolavoro “Memorie di Adriano”, sa che anche gli imperatori romani avevano vita in comune con persone dello stesso sesso, ai quali dedicavano città, onori, gloria e ricchezze.
E da quel che so i cittadini romani se ne fottevano altamente, e l’unico motivo per cui si riunivano al Colosseo o al Circo Massimo non era certo per protestare, ma per vedere i gladiatori che si scannavano tra di loro, o i cristiani magnati dai leoni.
Ecco, io rimpiango quei bei tempi.
Quando sui partecipanti al Family Day si potevano lanciare centinaia di leoni affamati, e vedere di nascosto l’effetto che fa.
Invece IO purtroppo sono una persona civile, e mi devo limitare a mandarli affanculo.
Tutti quanti. Uno per uno. Due milioni o duecentomila che fossero.

Rodocarda

 

 

 

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