Mentre si cerca di dare risalto ai tafferugli e agli scontri tra dimostranti e forze dell’ordine, si dà poco spazio a una notizia che dovrebbe far riflettere molti, prima di tutti i nostri politici.
Se c’è una notizia questa non è certamente quella degli slogan, delle sassaiole o dell’uso dei lacrimogeni, bensì quella riportata su media e social secondo la quale in più circostanze le forze dell’ordine hanno in qualche modo solidarizzato con i dimostranti.
In particolare a Torino, dove si sono anche registrati degli scontri tra manifestanti e agenti, alcuni episodi dovrebbero indurre a ben più serie considerazioni. Se infatti dalla politica e dai vertici della Questura arrivano notizie secondo le quali la manifestazione sarebbe adombrata dalla presenza di estremisti e di ultrà del calcio, è innegabile che non accade di frequente che si vedano poliziotti in tenuta antisommossa cantare l’Inno d’Italia insieme ai manifestanti in onore delle “vittime di Equitalia”.
Vittime di quella strage silenziosa dovuta alla messa in ginocchio della piccola e media impresa italiana e dei tanti lavoratori che ne hanno subito le conseguenze, a volte pagando con la propria vita le colpe di un’ingiustizia che vede penalizzate le fasce sociali più deboli. Prima dell’inno poliziotti e manifestanti hanno anche osservato un minuto di silenzio. Se non è notizia questa, qual è la notizia?
Non meno emblematiche le immagini che mostrano agenti di Polizia e della Guardia di Finanza in tenuta antisommossa nell’atto di togliersi i caschi dinanzi ai manifestanti che hanno accolto il gesto con lunghi applausi.
Immagini che commentano da sole uno stato di malessere generale che vede vittime di anni di malgoverno i lavoratori di ogni categoria. Forze dell’ordine comprese.
Purtroppo, come sempre accade in questi casi, gruppi di facinorosi e di infiltrati si renderanno funzionali a chi ha interesse a creare disordini per poter usare il pugno di ferro contro le manifestazioni di piazza, screditandole e spostando le attenzioni dai veri problemi del Paese.
Nell’augurarci che i manifestanti non diventino facile preda di chi ha solo interesse a creare il caos, va evidenziato come molti media daranno risalto soltanto ai disordini e non alla pacifica protesta messa in atto anche da chi ha il compito di mantenere l’ordine pubblico.
Poliziotti, carabinieri e finanzieri sono padri di famiglia che vivono gli stessi problemi di tutti gli altri italiani. Non fate il gioco di chi seguendo l’antico esempio dei romani del “divide et impera”, farà in modo che il tutto si risolva con una guerra tra poveri.
Gian J. Morici