Con un’articolata lettera il sindaco di Agrigento Marco Zambuto risponde al senatore del PD Benedetto Adragna che gli aveva scritto nei giorni scorsi.
Se ne riporta di seguito il testo:
“Ho letto con attenzione la tua lettera aperta, che largamente condivido, in quanto si muove nel solco di un’elaborazione e di una maturazione comune, che data non da oggi. Per quanto riguarda il rapporto con il Partito Democratico, non posso che ribadire le valutazioni e le proposte che, da ultimo, ho formulato in occasione del vostro convegno dello scorso giugno al quale hanno preso parte il vostro segretario regionale Lupo e Sergio D’Antoni.
Per me, per la mia idea di amministrazione di questa Città, il rapporto con il Partito Democratico è da definirsi strategico. E i contenuti che provocano tale sinergia sono, ad esempio, quelli da me espressi in una recente nota pubblicata sul “Corriere della sera”, dove mi esprimevo sia sulla vocazione e sulle prospettive della città e della provincia, sia in ordine agli errori del passato, prendendo fortemente le distanze dalle scelte devastanti per il nostro territorio volute e caldeggiate dal governo nazionale.
Ovviamente nel definire e proporre la prospettiva strategica disegnata nella tua lettera, sfondi una porta aperta e non posso che ripetere al riguardo il mio pensiero. La “squadra” che oggi opera al comune di Agrigento, frutto della rivisitazione politico amministrativa da me avviata ad aprile e che intendo ancora rafforzare con altre presenze, ugualmente rappresentative, qualificate e radicate nel mondo democratico agrigentino, ed ulteriormente nell’area che fa riferimento alle grandi risorse umane di cui dispone il tuo partito, è quella che dovrà consegnare assieme a me il “bilancio” agli elettori e chiedere il consenso per proseguire in questo lavoro di risanamento, rinnovamento e rilancio della nostra città.
In tale quadro si sposa perfettamente il “patto di fine legislatura” cui fai riferimento nella nota ed anzi, per dimostrare la coerenza con la quale intendo perseguire e rilanciare il nostro rapporto nella direzione da te ridefinita, mi permetto di ribadire alcuni concetti già espressi in occasione del vostro convegno cui ho fatto appena riferimento: “voglio aprire e rilanciare una fase particolarmente importante per Agrigento, una fase nuova, in piena coerenza e continuità con l’impegno che, assieme, noi e voi, del PD, del centrosinistra, abbiamo assunto con i nostri concittadini. Agrigento al di sopra delle logiche di appartenenza, degli schieramenti precostituiti, al di sopra degli interessi di bottega dei partiti, degli interessi clientelari, particolaristici, di fazione”.
Già in occasione di quel mio intervento di giugno esprimevo una valutazione fortemente positiva in ordine al fecondo e pubblico dibattito al vostro interno, un dibattito che ha registrato innanzi all’opinione pubblica, oltre al tuo, i costruttivi interventi del sen. Angelo Lauricella, di Maurizio Masone, Piero Luparello, Mimmo Pistone, Giuseppe Arnone, Maurizio Bonomo e Mimmo Ferraro, tutti unanimi nel rivendicare il ruolo di responsabilità di governo attribuito dagli elettori all’area democratica con la mia elezione a sindaco.
Mi sembra quasi superfluo inoltre ricordare che il programma che stiamo portando avanti (quello che ho voluto fosse messo in mostra nella conferenza stampa dell’aprile 2010 che ha avuto per oggetto il nuovo governo della città) è quel programma che alle elezioni del maggio 2007 abbiamo elaborato assieme. Questo programma dei moderati da me aggregati e delle donne e degli uomini del centrosinistra è stato consacrato con il voto sovrano dagli elettori e rappresenta la bussola, la guida dell’azione del sindaco e della sua amministrazione.
Ed anche gli allargamenti della coalizione che ha vinto le elezioni e che aveva quale asse portante il rapporto tra me e quello che oggi è il Partito Democratico, da operarsi anche e soprattutto in relazione all’ormai ravvicinata scadenza elettorale, non può che coinvolgere e fondarsi sulle forze che si dichiarano disponibili – non a parole ma con i fatti – a cambiare e rinnovare la nostra terra.
Non può che coinvolgere e rivolgersi verso quei soggetti politici che concretamente, anche in questi mesi, sono stati presenti nella risoluzione dei problemi cittadini e non, al contrario, hanno brillato soltanto per la loro assenza su fatti concreti e viceversa per la loro presenza sugli organi di informazione con iniziative inutilmente denigratorie nei confronti dell’immagine della città ed anche del nostro lavoro.
E mentre i miei giudizi sulle assenze e sulle carenze del governo nazionale sono troppo recenti per doverli dettagliatamente ripetere ribadisco che non possiamo che partire dal nostro programma, da quel nostro programma che è alla base del “patto di fine legislatura” nonché del rilancio che sin d’ora intendiamo proporre agli elettori. Ed in continuità con questo disegno di Agrigento al di sopra dei partiti, si inserisce l’innovativa aggregazione del “Patto per il territorio”, esperienza che prende atto appunto della “distrazione” di chi governa a Roma nei confronti dei gravissimi problemi del nostro territorio. Come ho detto in queste settimane, i numerosi ed estenuanti viaggi da me compiuti a Roma non hanno neanche minimamente ottenuto gli obiettivi di attenzione e di riconoscimento di priorità che la città si proponeva. E devo riconoscere come, a partire dalla sacrosanta battaglia a difesa dei precari dei comuni contro le rigidezze di Tremonti e della Lega, sindaci e precari ci siamo trovati a fianco anche nelle assemblee personalità come te e lo stesso presidente Lombardo che appare muoversi in sinergia col senso di responsabilità e di governo dei principali esponenti del PD siciliano. E proprio a livello regionale vanno sottolineati alcuni fatti concreti per la città di Agrigento quali il mantenimento del dissalatore ed il finanziamento della rete idrica e dei progetti per il consolidamento del centro storico. Chi, al contrario, manifesta disinteresse per ogni iniziativa concreta, si autoesclude dal nostro progetto di risanamento e di rinnovamento di questa città, che ci impegnerà anche nel prossimo quinquennio.
Riprendo le tue parole, a proposito della necessità di rilanciare e consolidare “la libertà intellettuale di confrontarsi sposando l’etica del cambiamento, senza per questo abbandonarsi all’antipolitica e all’antipartitismo”. E, proseguendo nel riprendere le tue argomentazioni, ribadisco che in questi tre anni abbiamo lavorato facendo nostri “i presupposti di libertà e autonomia legati al territorio e alla legalità”. Ed appunto l’impegno per il rinnovamento ed il ripristino della legalità è quello che ha fortemente caratterizzato la mia azione, la nostra azione, in questi anni, in sinergia con gli uomini e le donne del Partito Democratico che hanno voluto onorare l’impegno elettorale. Questa scommessa ha rilanciato vecchie avversioni e ne ha procurate di nuove da parte di chi non vuole il riscatto della nostra terra. Ed in queste parole sta il progetto del “Patto per il territorio” che cresce ogni giorno, spostando energie e risorse democratiche, sinora imprigionate nei vecchi schemi di fazione o di corrente.
Concludendo non posso fare a meno di rilanciare la sintonia che vi è tra quanto tu scrivi nella parte conclusiva della nota a proposito della “modernissima dinamica del patto sociale lanciato da Marchionne e salutato positivamente da Raffaele Bonanni e da Emma Marcegaglia” e quanto da noi realizzato, anche in questi ultimi mesi, ad esempio con la già citata battaglia a difesa dei precari, intesi come risorsa importantissima dei nostri enti locali e dell’intera Sicilia.
Il “Patto per il territorio” può inserirsi come un importante frammento di questa dinamica, contribuendo a realizzare quella che tu chiami “una sinergia comune con enti pubblici e privati, soggetti politici e forze sociali, professionisti ed imprenditori, sinergia tesa a valorizzare anche tutte le lodevoli esperienze della nostra provincia e a dare risposte concrete ai problemi di questa terra”.
Mi pare così di aver offerto risposte compiute a tutte le questioni poste, di avere riassunto il mio progetto politico, il nostro progetto politico per il futuro della città, in piena coerenza con il vincente percorso posto in essere assieme e con il lavoro che siamo stati in grado, unitariamente, di svolgere in questi anni in favore degli agrigentini. Adesso mi attendo di avere accanto, in modo ancor più significativo ed organico di quanto pur molto positivamente sia avvenuto sinora, il Partito Democratico e le risorse di cui dispone.”
1)Oggi Zambuto riconosce che le scelte del governo Berlusconi sono devastanti. Non tali gli sembravano quando, sei mesi dopo avere abbracciato a Porta di Ponte, Capodicasa e il verde Miccichè nel comizio subito dopo il successo elettorale, si recò a Roma con Alfano ad abbracciare il Cavaliere.
2) Come può il Pd di Messana, Lauricella, Capodicasa, Di Benedetto, Masone,Pistone, ecc. costruire un’alleanza strategica con un Sindaco che ha fra i suoi maggiori alleati quel tale ambientalista che un giorno sì e un altro pure si esprime nei modi e nei termino che tutto conosciamo contro ciascuno di loro, definendoli bagani e anche peggio ? Prenda Zambuto almeno le distanze da Arnone, sarebbe già un passo per favorire la riapertura del dialogo con il Pd.
3)Gli uomini e le donne del Pd che hanno votato Zambuto hanno onorato l’impegno elettorale. E Zambuto ha fatto altrettanto passando col Pdl dopo essersi givato dei loro voti ?
4) Marchionne chi ? Quello dei tre operai licenziati per avere difeso il posto di lavoro e riammessi dopo una sentenza del tribunale? Quello che sta affossando la Fiat di Termini Imerese ? Quello che si è preso i soldi dello Stato e vuole adesso trasferire la produzione fuori dall’Italia ? E questo signore uno dei punti di riferimento del patto per il territorio ? Magari insieme alla senatrice della Lega venuta in questi giorni a lamentarsi per le condizioni del canile di Aragona, mentre non muoveva un solo dito per protestare contro le condizioni disumane in cui vivevano gli extracomunitari nel centro di accoglienza di lampedusa
Le lettere aperte tra Adragna e Zambuto sono delle vere e proprie lettere di amore e fedeltà eterna, chissà fino a quando durerà questo matrimonio disinteressato,amore fondato sulla condivisione e volontà reciproca di rinnovare, risanare e rilanciare la nostra città.
Mi chiedo, ma fino ad oggi i due galantuomini cosa hanno fatto per la nostra città????? BOH!!!!!
Caro Sindaco, visto che condividi tutto quello che Adragna scrive e visto che lui è l’unico detentore di legalità,etica….fallo entrare in giunta,il “fido” Bonomo aspetta!!!
Se poi “il posto” non dovesse interessare al Bonomo…..no problem…altro giro altra scorta!!!
Cara La Macchia Nera come l’anima pessimistica che hai è dura la notizia da digerire? Alka Seltzer
“Come ho detto in queste settimane, i numerosi ed estenuanti viaggi da me compiuti a Roma non hanno neanche minimamente ottenuto gli obiettivi di attenzione e di riconoscimento di priorità che la città si proponeva”…
Ma è lo stesso sindaco che ha messo in giunta giusto qualche mese fa tutti gli esponenti di quel PDL di cui parla? Alfaniani (che lui va a trovare con “estenuanti” viaggi -ci va a piedi come fosse un pellegrinaggio??-) compresi?
Ma parla di Marchionne e Della Mercegaglia… QUEL Marchionne e quella Mercegaglia che non hanno scrupolo alcuno?
…………LA FACCIA COME IL …………BRONZO…(?)…….
Caro Mimì e compari,
ah ah ah….il bello deve ancora venire, proprio chi ha l’anima oscura presto verrà spazzato via dal male che ha profuso !!!!
Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, questa è fisica…alla quale nessuno si potrà sottrarre e di certo non basterà, questa volta, l’Alka Seltzer!!!!
Barra al centro e macchine avanti tutta!!!!
Caro prof. Di Bella, ancora una volta la sua lettura degli eventi, probabilmente sarà questo sito che la stimola in tal senso, è solo in chiave antiarnoniana. E’ proprio un chiodo fisso, non può farne a meno.
Poi ci sono delle evidenti insanabili contraddizioni, ma del resto, con una visione parziale e distorta dei fatti, non si può far altro che “incartarsi”
1) lei sostiene che Zambuto sia ambiguo, a causa della sua altalenante adesione a questo o quel partito, senza spendere un briciolo di parola sui fatti, ossia su come Zambuto, rispetto alle precedenti amministrazioni e con il quadro economico in essere, ha amministrato la città di Agrigento. Non una parola, come al solito…
2) lei, proprio lei che predicava e auspicava il totale disimpegno del PD rispetto alla giunta comunale (al fine di far apparire quella di Arnone una scelta isolata e dissennata), quando si accorge che verosimilmente il PD entrerà in giunta, questa volta auspica il disimpegno di Zambuto rispetto alle posizioni di Arnone, ossia alle posizioni del politico di sinistra più visibile, più ascoltato e più votato ad Agrigento. L’importante, insomma, è raggiungere il traguardo di isolare Arnone, i percorsi non contano…
3)Non sono in grado di dire se Zambuto abbia rispettato il PD, perchè ho paura di non sapere cosa lei intenda per PD. Ha rispettato,e continua a farlo, gli impegni presi con il suo programma, amministrando in maniera competente e onesta. E in questo modo, a parte il fatto che si sta garantendo la rielezione, certamente sta dando dei forti ed inequivocabili segnali di discontinuità con quel passato che Arnone (non gli uomini del PD) ha sempre combattuto e sconfitto, spesso anche da solo…
4) Marchionne non può essere paragonato alla stregua di un qualsiasi imprenditore, perchè la FIAT non è una qualsiasi impresa. Alcuni processi che coinvolgono parti sociali, sindacati, politica e imprese sono molto complessi e riescono solo se si è tutti d’accordo. Alcune forme di dialogo ai massimi livelli, tra parti che di solito sono contrapposte, possono solo produrre effetti benefici, è proprio questo il paragone di Zambuto, che lui applica al “patto” per il territorio o ad altre forme di sintonia e sinergia tra diversi attori (anche di elevato livello) che, grazie alla maturata autorevolezza di questo giovane sindaco, stanno venendo fuori.
I risultati delle sinergie maturate in questi anni si vedono, chi osserva attentamente si accorge che il cambiamento c’è stato e che un certo passato, a cui spesso si è opposto il solo Arnone, non tornerà mai più. Poi ci sono delle posizioni di retroguardia, come ad esempio quelle dei bàgani (mai vocabolo fu più indovinato, per l’etimologia rimando al bel libro di Arnone), ma anche ultimamente degli alfaniani, ossia di chi spera che qualcosa vada male per poter dire “l’avevo detto…”.
Arnone e Adragna, assieme a tutti gli altri che hanno espresso giudizi positivi su Marco Zambuto, hanno compreso, ognuno con i suoi tempi, lo spessore e la portata dell’azione di governo della città. E siccome parliamo di gente con la testa sulle spalle, con capacità, con amici e compagni di partito capaci, forti e coraggiosi, non si stanno tirando indietro rispetto alla richiesta di governare in prima persona. Ci stanno mettendo la faccia, con maturità e coerenza sia in relazione ai valori, sia in merito ai fatti concreti. Sono persone che meritano la mia stima e avranno ancora il mio consenso.
Lei, prof. Di Bella, non so se è in grado di rendersene conto, esprime esattamente le posizioni opposte, quelle della parte peggiore del PD, della parte che non ha alcuna voglia di innovarsi e di innovare, ma soprattutto di quella parte che non ha alcuna capacità di governo, di quella parte politica che riesce persino a perdere il bravo capogruppo, nel frattempo passato a lidi più agibili per lui. Lei, caro Di Bella, continua a trascurare largamente la realtà, i fatti concreti, le novità. Non mi starà diventando un bàgano anche Lei???
Le auguro di continuare a essere il bravo giornalista di sempre (eccettuati gli ultimi mesi), di proporre le sue idee in maniera da rispettare il più possibile la verità e i lettori. Quelli attenti e soprattutto quelli disattenti, che rischiano di mutuare confusione e contraddizione, finendo incartati esattamente come lei…
Che scenario commovente!! Adragna chiama; Zambuto risponde. Quale migliore “dolce corrispondenza di amorosi sensi” ???? Ci ricordano tanto quella coppia di due vecchietti che da soli non erano in grado di reggersi in piedi, ma che insieme si reggevano per “mutuo contrasto”.
Zambuto ha dovuto scegliere: PD o Arnone? Ha preferito “subire” Arnone e Adragna,di conseguenza. Se li pianga fino alla fine dei suoi giorni (che noi intravediamo non tanto lontana) senza fare la farsa di invocare la collaborazione del PD che, a queste condizioni, sa bene che non ci potrà ami essere. Finirà ben presto con lo scoprire che: CHI E’ CAUSA DEL SUO MAL PIANGA SE STESSO.
Carissimo democratico:
1)Come amministra Zambuto lo scrivo ogni giorno. Vanno meglio le cose rispetto al passato ? Lo chieda a chi faceva la settimana pirandelliana, a chi gestiva il canile, a chi gestisce la comunità per minori, alla direttrice della biblioteca che non riceve un euro per acquistare nuovi libri e non può rinnovare gli abbonamenti, a chi prende l’autobus, a chi è andato a scuola a Villaseta soffrendo il freddo, a chi attraversa con la macchina l’inferno del traffico del Quadrivio Spina Santa, alle squadre che non possono usare il palazzetto dello Sport, ai turisti che non hanno neppure un depliant che illustri le bellezze della città, a chi ha passato tutto l’inverno tra buche e allagamenti delle strade, a chi vede ogni giorno il centro storico andare a pezzi, a ragazzi del Majorana che chiedono che venga rimesso a posto un piccolo campetto per fare un pò di educazione fisica, ecc. ecc. ecc. Lo chieda a tutti i cittadini, So bene che cosa risponderà: Zambuto ha ereditato tutto questo. E’ vero lo ha ereditato e avrà come i suoi predecessori il “merito” di lasciare tutti questi problemi alla futura amministrazione. La verità purtroppo è che non è cambiato proprio nulla.
2)Arnone non fa parte del Pd. Gli è stata negata la tessera. Non è riconosciuto come consigliere comunale del Pd dal gruppo consiliare di questo partito, nè dagli organismi locali. Che esprima la maggioranza del Pd questa poi è una fesseria a cui soltanto lui crede. I suoi sondaggi li ricordiamo tutti. Andava dicendo che avrebbe avuto in provincia più voti di tutti e che sarebbe stato eletto presidente. Sappiamo come è finita. E’ ancora un semplice consigliere comunale senza partito. Non ha neppure la stima della maggioranza del consiglio comunale. Non lo hanno rieletto vice presidente e qualche volta la maggioranza del consiglio lascia l’aula quando parla e vota contro i suoi emendamenti.Per quanto riguarda il pd in giunta, è proprio tutta da vedere.
3)Sul terzo punto rimando alla prima risposta, Cosa intendo io per Pd sarebbe lungo da spiegare, ma non è certo quello che intendono Arnone e Zambuto. Io ad esempio se avessi la tessera del Pd per rispetto a Berlinguer e a Prodia per rispetto alla magistratura agrigentina e alla città non sarei mai andato a sedermi ad un tavolo accanto ad un signore rinviato a giudizio per apologia della mafia. Quindi abbiamo davvero un’idea diversa del Pd. Fermo restando che nessuno può essere giudicato se non dopo una sentenza definitiva. Ma Arnone parla sempre in questi casi di responsabilità politica e morale e quindi questo è proprio il caso.
4) Marchionne ha proprio dimostrato di non volere il dialogo. Con la Fiom non vuole dialogare. Dialoga con Obama, non certo con i suoi dipendenti Fiat. Ha preso i soldi dallo Stato con gli incentivi, con la cassa integrazione e in varie altre forme. Ha preso cioè i nostri soldi e li porta all’estero dove può sfruttare manodopera a basso costo per costruire nuove macchine. Chiudendo naturalmente le fabbriche e scaricando sullo stato i problemi connessi. Tutto il Pd che sta dalla parte dei lavoratori ( il Pd di Bersani) è fortemente critico nei confronti di Marchionne. Lo sono persino i Vescovi. Che all’interno del Pd ci può essere ancora qualcuno avvezzo a fare affari con gli imprenditori per sporchi giochi clientelari, è possibile, ma non mi pare sia questa la linea del Pd.Ed anche per questo il Pd sta con gli operai di Pomigliano e di Termini Imerese, non certo con Marchionne.
P.S. Se Bagani sono persone oneste come il deputato Di Benedetto, Messana, il deputato Capodicasa, il senatore Lauricella, ecc. allora mi consideri pure un bagano, lo preferisco rispetto al fatto di essere considerato un arnoniano. Anche se non conosco molto bene queste persone, preferisco stare dalla parte di chi viene offeso piuttosto che dalla parte di chi offende. Anche se scrivo sui giornali sto con Boffo e non con Feltri. Non mi appartiene il metodo di Feltri come non mi appartiene il metodo di Arnone. Aspetto serenamente che la giustizia faccia il suo corso ad esempio e rispetto alla fine la sentenza dei magistrati, anche quando magari non mi piace. Cosa ad esempio che Arnone dovrebbe imparare dai bagani.
” Non mi appartiene il metodo di Feltri come non mi appartiene il metodo di Arnone. Aspetto serenamente che la giustizia faccia il suo corso ad esempio e rispetto alla fine la sentenza dei magistrati, anche quando magari non mi piace.” Caro Signor Di Bella, anche lei predica bene e razzola male, pur di scatenarsi contro Arnone dice tutto e il contrario di tutto.” Non mi appartiene il metodo di Feltri come non mi appartiene il metodo di Arnone. Aspetto serenamente che la giustizia faccia il suo corso ad esempio e rispetto alla fine la sentenza dei magistrati, anche quando magari non mi piace.” Perchè allora perseguitare l’Akragas, la volete AMMAZZARE. Smettetela, ora state esagerando. Che razza di giornalismo è questo.
Tutto, il contrario di tutto, poi ancora tutto. E casomai ancora il contrario di tutto. La dichiarazione d’amore ufficiale verso i bagani e il loro mondo non stupisce affatto. Così come non stupisce più la “noncuranza” rispetto ai fatti concreti, rispetto al lavoro fatto da Zambuto, rispetto ai cambiamenti (probabilmente ancora embrionali, ma sempre di cambiamenti si tratta…) di questo nuovo modo di amministrare la nostra città.
Ciò che colpisce, come ha detto il sig. Licata, è la “sindrome antiarnoniana”, ormai ad uno stadio inguaribile.
Si è fatto di tutto per isolare Arnone quando ha scelto di sostenere Zambuto, tifando per il non ingresso in Giunta della restante parte del PD. Si fa di tutto oggi per isolare Arnone, con il PD che sta per aderire alla Giunta, tifando per l’allontanamento di Arnone.
Incredibilmente, Peppe Arnone è al centro dei pensieri, probabilmente pure dei sogni (incubi, temo…) di molta più gente rispetto al passato. E’ solo questa la verità.
Caro democratico, ma a senso unico, non le pare che il vero incubo lo viva Arnone da quando ha scoperto di non essere più nelle grazie di nessuno (sia fatto salvo il buon Adragna)? Non le pare che sia proprio lui a sforzarsi di essere sempre al centro dei pensieri e, quindi, quando gli riesce, riceve le dovute risposte? Cerchi di immaginare chi si ricorderebbe di un certo Arnone, se non “si premurasse” di apparire ogni giorno in una ormai squalificata tv, o se non inviasse sue comunicazioni a tutti i siti web con relative continue risposte ai commenti degli altri!! Forse l’incubo peggiore lo vive lui, cioè la paura di essere “dimenticato” anche dallo stesso Zambuto che “accetta” forse malvolentieri i suoi panegirici, ma si guarda bene dal nominarlo.
Caro Mario, cittadino “qualunque, tendente al qualunquista”, a occhio e croce non mi pare nè che Arnone sia in preda agli incubi, nè fuori dalle grazie dei più.
Ritengo il tempo dedicato ad Arnone dalla tv che lei definisce “squalificata” (che ha serenamente consentito di parlare a lei, ovvero a suoi amici, parenti o referenti…), assolutamente proporzionato allo spessore qualitativo e quantitativo della sua attività politica, ai suoi voti, alle sue iniziative.
Ribalterei, sempre a naso, il concetto da lei espresso: se Arnone non comunicasse, i cittadini si chiederebbero perchè, come mai. Del resto, da consigliere comunale, lo vedo molto presente e attivo, certamente tra i più attivi, da circa un ventennio. Arnone non è, insomma, un cittadino qualunque. E dunque, sui media, non ha lo spazio di un cittadino qualunque.
Poi c’è tutto l’aspetto dei media anti-Arnone, ed anche qui si dimostra il fallimento assoluto dei suoi assunti: lei pensa che esisterebbe un settimanale creato “ad hoc” contro un cittadino qualunque??? Io ritengo di no, e anche lei, temo…
Quindi, sommando amici e nemici, di Arnone si ricordano in molti. Credo, anzi, che siano in pochi ad essere neutrali rispetto ad Arnoni, ossia tutti lo conoscono, molti generalmente lo apprezzano (io, ad esempio…), molti altri lo detestano (lei, ad esempio…). Ma è sempre al centro dei pensieri di tutti…