E’ stato accolta con entusiasmo l’annuncio di Moody’s che prevede il ritorno positivo del PIL nel 2014.La recessione è “stagna”,tutto bene,l’Italia “andrà”. Siccome non ci fidiamo,diamo un’occhiata al di la dell’oceano. Anche lì, la società di rating americana Standard & Poor’s sostiene la stessa cosa,anche se i dati sono un pochino inferiori a quelle dichiarate dal Fondo Monetario Internazionale.
Il giorno dopo: La notizia è di quella che ti “scompone u cirivèddu”: ”allarme Ue: “In Italia aumentate molto povertà ed esclusione”. La Commissione Ue lancia l’allarme sul debito pubblico e l’aumento della disoccupazione. Su quest’ultimo aspetto, in particolare, il rapporto sugli squilibri presentato alla Commissione europea, evidenzia gli elevati livelli della disoccupazione giovanile e l’aumento di povertà ed esclusione sociale.Povertà,(mi chiedo quanto conoscono la povertà).Sono anni che si parla della Germania “principale motore dell’economia”europea,che dovrebbe essere un esempio per gli altri Paesi. Che risolvere la crisi del lavoro sia il passo importante per la ripresa è scontato. Che l’Italia è uno dei Paesi più industrializzati, ci rende orgogliosi, nonostante tutte le contraddizioni del capitalismo non sostenibile.
Per comprendere e toccare con mano la povertà in Italia,specialmente in Sicilia,
dove galoppa a percentuali indescrivibili, basta percorrere le vie periferiche delle nostre provincie. Percorrendole,non è difficile “capire”la grande ingiustizia.Dove basta vedere il viso “sporco”e gli occhi spaventati,cerchiati, dei bambini di quartiere per riportarti indietro nel tempo, nella Sicilia del dopoguerra. Dietro i numeri dell’UE si “nasconde un’umanità ferita,oppressa,disperata.Nella travagliata Italia,chi nasce al Sud è condannato a crescere in una famiglia povera,stravolta da un clima politico “assente” e privo di sfide positive.
Aldo Mucci