Nel 2024 il 70% dei minori uccisi nei conflitti è stato colpito da ordigni esplosivi. Nel 2025 118 milioni hanno sofferto la fame e oltre 48 milioni sono vittime di disastri climatici. In Europa negli ultimi cinque anni 446mila bambini in più colpiti dalla povertà. In Italia sono 1,28 milioni i minori in povertà assoluta. L’Organizzazione sottolinea come sia necessaria un’inversione di tendenza che metta i diritti dell’infanzia al centro dell’agenda politica della comunità internazionale
In occasione della Giornata Mondiale dell’infanzia, Save the Children traccia un bilancio della situazione dei bambini nel mondo, sempre più colpiti da conflitti, malnutrizione, crisi climatica e povertà.
I bambini vittime della guerra
Le armi esplosive mietono vittime tra i bambini a livelli senza precedenti. In base al report “Minori e ferite da esplosione: l’impatto devastante delle armi esplosive sui bambini“[1], diffuso oggi, questi ordigni sono stati responsabili del 70% dei quasi 12.000 minori uccisi o feriti nelle zone di guerra lo scorso anno, a causa dei conflitti che si spostano sempre più nelle aree urbane. Questo dato è nettamente superiore a quello del periodo 2020-2024 (pari a una media di circa il 59%).
Per il 2024 i dati delle Nazioni Unite evidenziano che 4.676 bambini sono stati uccisi in zone di conflitto e 7.291 feriti, portando il totale delle vittime a 11.967. Si tratta del numero più alto mai registrato, in aumento del 42% rispetto alle 8.422 vittime infantili del 2020, con guerre sempre più urbanizzate, più distruttive e caratterizzate da una crescente impunità.
Per tre anni consecutivi, le forze governative sono state identificate come i principali responsabili di questi bambini morti e feriti, in gran parte a causa dell’uso di armi esplosive ad ampio raggio in aree densamente popolate. Gli esplosivi di fabbricazione statale causano ora il 54% delle morti e dei feriti tra i civili, rispetto al 17% del 2020.
Dagli anni ’90, il numero di bambini e bambine che vivono sotto il peso della guerra è più che raddoppiato, raggiungendo oggi la cifra record di 520 milioni di bambini e adolescenti, oltre uno su cinque a livello globale presenti in zone di conflitto attivo, con un aumento del 30% delle gravi violazioni contro i minori nei conflitti accertate, con numeri record di uccisioni, mutilazioni, aggressioni sessuali e rapimenti. [2]
Fame e sfruttamento: piaghe senza fine
Accanto a questi, tanti altri dati testimoniano come il mondo sia diventato un luogo terribilmente pericoloso per i minori, che vengono sempre più privati dei loro diritti.
Dei circa 118 milioni di bambini che hanno sofferto la fame nel 2025, quasi 63 milioni – oltre la metà – sono stati costretti a questa situazione dai conflitti, che rimangono la principale causa di fame nel mondo – dove addirittura a volte è utilizzata come arma di guerra. Sfollamenti, eventi climatici catastrofici, povertà estrema hanno aggravato le condizioni alimentari dei minori nel mondo. A livello globale la malnutrizione acuta è la causa di circa la metà dei decessi dei bambini e bambine sotto i 5 anni [3]. A rendere più grave la situazione, ci sono stati i recenti tagli agli aiuti internazionali che stanno mettendo a rischio il sostegno a programmi fondamentali per la salute, la nutrizione e l’istruzione di milioni di bambini.
Inoltre, nel mondo 1 persona su 4 in condizione di sfruttamento o schiavitù moderna[4] è minorenne, pari a 12,3 milioni [5], mentre circa 48 milioni di minori all’anno[6], ovvero in media 136 mila al giorno, sono stati colpiti da disastri climatici negli ultimi 30 anni.
La povertà attanaglia l’Europa e l’Italia
Restringendo il campo a livello europeo, si registrano 446mila bambini in più – pari a una media di 244 bambini al giorno – colpiti dalla povertà in Europa negli ultimi cinque anni. L’Italia è al quintultimo posto in UE per la percentuale di bambini a rischio povertà ed esclusione sociale, con il 27,1%[7], mentre i minori in povertà assoluta nel nostro Paese sono 1,28 milioni[8], il 13,8% del totale.
I diritti specifici dei bambini e degli adolescenti – da quello all’istruzione, alla protezione, al cibo e alla sicurezza dallo sfruttamento – sono ignorati e calpestati in moltissimi contesti, a causa dei conflitti, crisi umanitarie, povertà estrema o crisi climatiche, a causa dei quali bambini e bambine, ragazzi e ragazze non possono andare a scuola, devono abbandonare le loro case, cercare un futuro possibile altrove affrontando viaggi pericolosi, ricorrere a misure disperate per sopravvivere.
Save the Children chiede ai leader mondiali di fermare l’uso di armi esplosive nelle aree popolate e di proteggere i bambini nei conflitti. Più in generale, l’Organizzazione sottolinea come sia necessaria un’inversione di tendenza dei governi e delle istituzioni, che portino a investire sull’infanzia, mettendo sempre la protezione, i bisogni e i diritti dei più piccoli al centro dell’agenda politica della comunità internazionale.