Lo scrittore agrigentino Francesco Augello, poeta, saggista, docente di Filosofia e Comunicazione, andragogista e prolifico autore con un forte background di divulgazione informatica e sistemistica che sapientemente lega, da sempre, al mondo della tutela dei minori e delle disabilità, si configura ancora una volta voce autorevole e fuori dal coro in tema di “versi” che non temono di essere “di-Versi”, rompendo gli schemi della convenzionalità e dell’ inezia.
“Il cammino dei di-Versi” ed. Dialoghi, con la prefazione a cura di Salvatore Nocera Bracco, è una raccolta pregna di suggestive emozioni, che richiamano ad una pungente frattura ai diffusi stereotipi che resistono al tempo, come “mondo è stato e mondo sarà” o ancora “qui si è fatto sempre così”, che condizionano pensieri ed azioni in modo deleterio.
L’ autore, fortemente impegnato al fine di promuovere la Cultura della Legalità, si serve di una metrica semplice ma non semplicistica per arrivare a chi dalla poesia, così come dalla legalità, non dovrebbe mai fuggire.
Le poesie della silloge sono frutto di una ricerca incessante della “giusta parola” rivelandosi mai come fine ma come mezzo foriero di messaggi che trascinano il fruitore, pagina dopo pagina in un territorio di onestà intellettuale e giustizia.
Il libro si apre con la poesia “A muso duro” nella quale ogni verso è un’ esortazione a non mollare e, tra le altre, anche una poesia ispirata da un’opera ornitologica del proprio nonno paterno dal titolo: “Fa una politica del XXI secolo”.
Il volume è arricchito dalle pitture di Mariateresa Geraci:
“Le opere d’arte in questo volume sono il risultato di un viaggio artistico che abbraccia una varietà di stili, riflettendo la versatilità e la profondità della visione dell’artista. Ogni illustrazione è un’espressione unica che può variare dal simbolismo all’astrattismo, all’espressionismo, a seconda della poesia che segue. Questa scelta riflette la visione artistica personale dell’artista, creando un legame profondo tra la parola scritta e l’immagine visiva.”
Nei versi emerge uno stile ermetico che l’ autore, come un acrobata della parola, riveste di senso della giustizia, preservando quella torre d’avorio di cui molti scorgono solo macerie ma che il Poeta, grazie ai suoi valori ed al suo vigore letterario preserva con versi che non si piegano ma si ergono di-versi a sfidare la banalità e riportano verso un’ autenticità libera da condizionamenti.
Maria Giuseppina Terrasi