Così indeboliscono e spaccano sempre più l’Italia, altro che patrioti, stanno cancellando il Mezzogiorno.
Un Governo Meloni sempre più apertamente contro il Sud. L’attuale governo, guidato da Giorgia Meloni, ha deciso di porre fine dal primo luglio alla Decontribuzione Sud, una misura introdotta dal governo Conte II nel 2021. Questa decisione è gravissima e rappresenta un passo indietro per le regioni del Sud che avevano visto un notevole incremento occupazionale grazie a tale incentivo. E non lo diciamo noi ma l’INPS, INAPP e UPB che hanno dimostrato l’efficacia della Decontribuzione Sud nell’incrementare l’occupazione, con più di 4 milioni di lavoratori coinvolti e circa 3,7 milioni di nuove assunzioni tra il 2021 e il 2023. L’eliminazione di questa misura rischia di acuire le disparità regionali e determinare disoccupazione al Sud già dal primo luglio. Al contrario di quanto si vanta il governo, che parla di 500.000 occupati in più, molti dei quali con contratti precari anche di un solo giorno, in realtà le nuove queste nuove assunzioni sono dovute alla precarizzazione e parcellizzazione del cosiddetto Decreto Precarietà del Governo Meloni. La vera crescita occupazionale, specie al Sud, è stata determinata dalle misure introdotte da Giuseppe Conte. E non lo diciamo noi, ma i dati dell’INPS. Giorgia Meloni, contraddicendo le stesse vittorie che il governo oggi tende a rivendicare, così facendo assesta un altro grave colpo all’occupazione, specie al Sud, che spero risponderà al governo Meloni, chiaramente anti-meridionalista, alle prossime europee. Dopo l’autonomia differenziata, l’accentramento della Zes Unica e lo scippo di un miliardo e 300 milioni del Fsc per il progetto folle del ponte di Messina è una altra pagina nera per i siciliani e il Sud che il Governo Meloni e company marginalizza e colpisce nuovamente pesantemente. Lo dichiara l’On.Ida Carmina, componente della Commissione Bilancio alla Camera dei Deputati e del Comitato Bilaterale Schengen.