di Raffaella Calgaro
“Siamo nati tutti dalla stessa terra, viviamo tutti sotto il medesimo cielo.” Mariàm Abrahàm
“Non riesco ad imbastire finzioni esistenziali.” Livia Ghellè
Livia e Mariàm, un’italiana e un’eritrea, sono due donne unite dal caso, due mamme attraversate da vicende esistenziali prepotentemente vere. Una storia coinvolgente, toccante, commovente, talvolta oniricamente realista.
Dove sei madre, un romanzo storico e nello stesso tempo straordinariamente contemporaneo, affronta due culture, o mille culture, che si mettono a nudo per confrontarsi. Il logos supera le barriere dei pregiudizi, dell’insofferenza nella piena consapevolezza che” una parola è come una ghianda da cui può nascere una quercia di significati”, come afferma Wittgestein.
Dall’altra parte, in una situazione apparentemente marginale, si trova un figlio che nel pieno di una crisi di rapporti (Mater admirabilis, Mater rompipalle) reagisce e per colpa, o per fortuna, di un segreto, cerca di riunire le due donne.
Approcci diversi. Storie diverse, ma legate da un unico filo conduttore: l’amore materno. Europa ed Africa si confrontano così nel senso del tempo, nella condivisione esistenziale del dolore e lentamente, senza forzature, i due mondi si avvicinano in una percezione comune della cosiddetta “commedia umana”.
“L’orologio è stato inventato dall’uomo per dare un ordine meccanico alle cose ma la vita, quella vera, non risponde alle regole” dice Mariàm a Livia. E Livia, in un primo tempo restia, comprende. Comprende che il suo mondo, quello apparentemente evoluto, ha oramai perso valori e legami. Gioie e dolori condivisi.
Il titolo di ogni capitolo è in tigrino e italiano in modo non casuale ma per rafforzare due lingue, due realtà che dialogano, si confrontano e che sgranano, capitolo dopo capitolo, il senso del tempo, le parole ed i silenzi, i dubbi e le certezze.
“L’Eritrea non è poi così lontana. La presenza italiana nella regione è in ogni filo del suo ordito e ci parla di un vissuto comune. L’architettura di città e palazzi, le prime strade e le prime ferrovie, i giochi e persino la lingua, testimoniano un incrocio avvenuto nel tempo e mai dimenticato.”. Spiega l’autrice, Raffaella Calgaro, che nei suoi libri vuole mettere in luce quelle donne “banalmente” normali, che non appartengono alla Grande Storia, ma che in silenzio hanno segnato le pagine di un’altra storia.
Luisa Pace
In libreria dal 26 aprile 2024 e sul sito https://www.marcianumpress.it/
Raffaella Calgaro, laureata in storia, ha diverse pubblicazioni sul mondo femminile. Tra queste il romanzo Adele Pergher profuga, libro sulla profuganza femminile, argomento a cui ha dedicato alcune pièce teatrali. Per Marcianum Press: Tutta un’altra storia. La Grande Guerra raccontata dalle donne e dai bambini e Una maestra ribelle.