Un tesoro quasi sconosciuto nel colle di Girgenti, che regala un panorama mozzafiato. Un tempo destinato a carcere, adesso è in attesa di rinascere
di Beniamino Biondi
La fisionomia di Agrigento come città doppia – cioè pirandelliana, singolare e multipla – non si esplicita solamente nel rapporto di alterità speculare tra Akragas – in cui si estendevano l’abitato e i monumenti pubblici antichi – e Agrigento, tra la città greca e la città medievale, ma anche nella relazione di frontalità assoluta tra le due colline della città, la Rupe Atenea con la sua acropoli quasi certamente del periodo greco, e il colle di Girgenti. E però, a ben vedere, il rapporto di specularità fotografica tra i due luoghi pone la misteriosa Rupe non di fronte alla Cattedrale ma al Castello. Senza sbavature, lungo un asse perfetto, come due manti di tufo cauti e prudenti nel loro secolare immobilismo.
Ad Agrigento, in pochissimi conoscono il Castello; i più non ne hanno mai nemmeno sentito parlare, e le notizie scarse e incidentali vi conducono pochi turisti, isolati e smarriti, su un luogo che quasi non esiste. Se questo Castello ha un mistero, la sua natura appartata lo tiene ben custodito.…
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