“Quanto accaduto al CEFPAS,nove ore notturne per fare la domanda in un concorso pubblico è uno scandalo istituzionale che offende la Sicilia e i siciliani.
La pubblicazione di un concorso in piena notte, con una finestra di appena nove ore per la presentazione delle domande, non è un’anomalia: è un atto che nega nei fatti la parità di accesso, la trasparenza e le garanzie minime che ogni cittadino deve poter pretendere quando si tratta di assunzioni nella pubblica amministrazione.
Il CEFPAS non è un ente qualunque: è il centro che dovrebbe formare il personale sanitario e socio-sanitario, cioè figure che incidono sulla qualità dell’assistenza e sulla tutela del diritto alla salute. Proprio per questo, procedure di questo tipo risultano ancora più gravi e inaccettabili.
È evidente che per il centrodestra siciliano e per la classe dirigente da loro nominata, le procedure ad evidenza pubblica come concorsi o gare d’appalto, sono percepite come fastidiosi ostacoli da aggirare o da manovrare per magari gestirne i vincitori, anziché come strumenti di legalità, correttezza amministrativa ed equità.
Dopo il caso Cuffaro, con i concorsi inquinati e bandi mandati in anticipo,secondo l’ ipotesi accusatoria, la Sicilia si ritrova nuovamente a fare i conti con un modello di gestione che trascina l’immagine della nostra terra nel ridicolo se non nel fango e che alimenta sfiducia, rassegnazione e indignazione.
Questa Regione continua a dare al Paese l’immagine di una pubblica amministrazione utilizzata come affare proprio, invece che come servizio ai cittadini. È una situazione intollerabile. I posti di lavoro nella Regione Siciliana non possono e non devono essere considerati “cosa nostra” ma opportunità per tutti a parità di condizioni.
Chiedo l’immediato intervento delle istituzioni regionali per verificare la legittimità della procedura, annullare questo scempio e ripristinare un minimo di legalità e di decoro amministrativo, prendendo provvedimenti consequenziali.
In caso contrario mi attiverò personalmente per segnalare formalmente la vicenda alle autorità competenti, affinché vengano accertate eventuali responsabilità e garantito il pieno rispetto delle norme che regolano l’accesso al pubblico impiego.
La Sicilia merita trasparenza, merito, competenza e rispetto della Costituzione. Non l’ennesima mortificazione imposta da una classe politica e dirigenziale che continua a umiliare la nostra Regione e i suoi cittadini”.
Ad affermarlo con una nota la deputata M5s, Ida Carmina.