Palermo, 20/09/2025. “Per un anno l’agricoltura siciliana è stata messa in stand by per tenere caldo il posto a Sammartino che da lunedì tornerà in sella nonostante il processo a suo carico ancora in corso. Mentre il riordino dei consorzi di bonifica resta ancora un miraggio e l’agricoltura annaspa, tra siccità, esondazioni per dighe che non funzionano a dovere, virosi e altre emergenze, nelle sale dei bottoni di Palazzo d’Orleans, l’imperativo categorico resta sempre lo stesso: prima le poltrone, poi i siciliani, come le nomine della sanità e quelle più recenti dei posti di sottogoverno, che hanno premiato tanti figli, parenti e amici di…, hanno ulteriormente dimostrato. E tutto a discapito degli interessi degli agricoltori e dei piccoli imprenditori che del gioco delle poltrone e dei miseri interessi di bottega di Schifani e compagni finiscono per fare sempre le spese”.
Lo afferma Stefania Campo, vicepresidente della commissione Attività produttive dell’Ars.
“ Con un tempismo ottimo – continua Campo – il cambio di guardia arriva a ridosso delle variazioni di bilancio, in maniera tale che dopo il ‘commissariamento’ Barbagallo, Sammartino potrà gestire le risorse economiche a disposizione a suo piacimento. Vedremo quale slancio Sammartino, che finora ha manovrato le fila dietro le quinte, riuscirà a dare alla nostra agricoltura boccheggiante e alle questioni eternamente aperte, come Corfilac e gli altri enti dipendenti dalla Regione con gravi problemi di stabilizzazione del personale. Di certo c’è che altrove gli assessori imputati si dimettono o vengono allontanati, da noi succede il contrario, gli conservano il posto fisso, e la cosa triste è che per questo nessuno ormai si indigna più. E intanto la Sicilia muore”