Il Viadotto Maddalusa, che collega il porto di Porto Empedocle con la SS 640 Agrigento-Caltanissetta, la cosiddetta “Strada degli Scrittori”, è chiuso al traffico da ben sette anni. È il simbolo concreto di quanto poco il Governo Meloni e l’Anas siano interessati alla risoluzione delle criticità che penalizzano quotidianamente la mobilità degli agrigentini.
Ho presentato un’interrogazione parlamentare urgente perché questo atteggiamento omissivo è inammissibile. Una vera e propria beffa se si considera che il ministro Salvini afferma che in sette anni sarà realizzato il Ponte sullo Stretto.
Non riescono a fare la manutenzione di un piccolo viadotto in sette anni e pretendono che si creda alla costruzione di un’opera di tale portata nello stesso arco di tempo?Dopo aver già depositato diverse interrogazioni su altre situazioni infrastrutturali drammatiche – come il Viadotto Morandi, snodo provinciale ancora incompiuto – rimangono irrisolte anche altre gravi criticità: dal Viadotto Re a Porto Empedocle alla demolizione e ricostruzione della galleria Belvedere a Sciacca. Tutti interventi che determineranno ulteriori disagi e accrescono la preoccupazione di cittadini e utenti della strada.
Il Viadotto Maddalusa, un semplice “ponticello” di pochi metri, è l’icona del modus operandi del Ministero delle Infrastrutture e dell’Anas: l’arte del non fare. Una rappresentazione concreta di una politica di fatto anti-meridionalista.
Altro che Ponte sullo Stretto e opere faraoniche dal risultato più che dubbio.L’installazione dei delimitatori da parte dell’Anas ha obbligato a un pericolosissimo percorso alternativo attraverso un sottopasso risalente addirittura ai tempi borbonici, per immettersi sulla SS 115. Una soluzione provvisoria che non solo non risolve il problema, ma rende l’accesso alla statale verso Agrigento estremamente rischioso. Sembra quasi che si attenda la tragedia. L’innesto, scarsamente illuminato, insiste su un tratto ad alta velocità dove a tutte le ore transitano pullman e mezzi pesanti, con rischi enormi per la sicurezza.Le notizie ufficiose parlano genericamente di giugno 2026 come data per il completamento e la riapertura del viadotto: tempi inaccettabili.
Nell’anno di “Agrigento Capitale della Cultura 2025”, l’interesse del Governo Meloni è sembrato rivolgersi unicamente a creare intoppi e sfregi al territorio: dal rigassificatore al dissalatore di Porto Empedocle, fino a una lunga serie di omissioni e iniziative contrarie agli interessi della provincia.
Ancora una volta i cittadini agrigentini appaiono come il ventre molle delle politiche del non fare targate destra, ridotti a semplici numeri privi di identità, senza risposte concrete.Alla luce del disinteresse e delle mancate risposte di Salvini e dell’Anas alle mie interrogazioni, è tempo che anche associazioni e cittadini facciano sentire con forza la voce degli agrigentini, per determinare un cambio di passo rispetto a uno snervante immobilismo governativo che continua a penalizzare e discriminare questa terra, costretta a pagare lo scotto della propria sublime bellezza.