Report dell’associazione di imprese. Dati preoccupanti: 140 opere incompiute, province siciliane in coda per strade e ferrovie. Giuseppe Pullara a Roma: “Massimo impegno con le Istituzioni per adeguare il sistema infrastrutturale”
Agrigento, 02 mag 24′ – L’attività commerciale all’interno dell’Isola, ma anche l’export sono condizionate da reti stradali, ferroviarie e portuali spesso vecchie e quindi poco funzionali. Di questo si è parlato nel corso di alcuni incontri a Roma tra alcuni esponenti di governo e quelli di Conflavoro. A rappresentare gli imprenditori siciliani il vice presidente nazionale e presidente regionale di Conflavoro Giuseppe Pullara.
Conflavoro ha analizzato i dati del “Libro Bianco” di Uniontrasporti-unioncamere.Dei 14.700 km di rete stradale siciliana, solo il 5% rientra nella categoria “autostrada” e il 27 per cento rientra nella cosiddetta rete di “rilevanza nazionale” di gestione Anas.
La rete ferroviaria è elettrificata al 58 per cento e di 1.396 km solo il 16% procede su doppio binario. L’età media tre treni siciliani: il 55% dei treni ha 19 anni contro la media nazionale di 15,4 anni. Le reti ferroviarie di Ragusa e Trapani sono tra le peggiori performance in Italia (rispettivamente al 102° e 94° posto). Le infrastrutture stradali costituiscono la categoria più debole insieme alle ferrovie. In Sicilia non esistono autostrade a 3 corsie oppure non esistono affatto, come ad Agrigento e Ragusa.
Agrigento, in particolare, ha le peggiori infrastrutture stradale considerando tutto il Sud e le Isole ed è al 99esimo posto. Conflavoro rileva come in Sicilia siano presenti circa 140 opere infrastrutturali incompiute o il cui termine contrattuale per l’ultimazione è stato superato. Si tratta di oltre il 30 per cento del dato complessivo nazionale e di un dispendio di risorse che supererebbe i 400 milioni di euro. Con il “Ponte sullo Stretto” si stima un guadagno annuo per la Sicilia di circa 6,5 miliardi di euro e un aumento del 7,4% di pil regionale. Si stimano inoltre 15 mila posti di lavoro ogni anno.
“Siamo impegnati presso le Istituzioni nazionali e regionali per sollecitare l’adeguamento dell’intero sistema infrastrutturale siciliano” afferma Giuseppe Pullara.