Un’altra doccia gelata per cittadini della Provincia di Agrigento e della zona centro-meridionale della Sicilia, a cavallo di Agrigento-Caltanissetta e Trapani che da 50 anni aspettano il rispetto dei loro diritti primari con la realizzazione di un aeroporto che consenta l’auspicato sviluppo di una delle zone più in difficoltà d’Italia. In una giornata di festa, i settantanove anni dalla fondazione del quotidiano “La Sicilia” viene stravolta dalla presa di posizione del Presidente Schifani che ha dichiarato non prevista, nell’agenda politica del governo regionale, alcuna realizzazione di uno scalo aeroportuale dell’agrigentino. Una dichiarazione di chiusura, di mancanza assoluta di comprensione delle necessità di un territorio e l’importanza strategica di una struttura aeroportuale per dare lo slancio decisivo per uscire dall’isolamento di fatto in cui versa per mancanza di collegamenti ferroviari e stradali sicuri ed adeguati. Gli Agrigentini non possono ritenersi “accontentati “con un piccolo contributo regionale (più che dimezzato rispetto a quanto inizialmente promesso) per il 2025 con Agrigento Capitale della Cultura, mentre ci sono ben 6 miliardi e 800 milioni di euro anche per infrastrutture che andranno ad altri. Da quando mi sono insediata, un anno e più, lavoro in Parlamento e con le forze sane del territorio alacremente per raggiungere questo obiettivo e ho messo il sigillo all’emendamento approvato al Decreto Sud per mettere al centro delle scelte di governo lo scalo agrigentino, iniziando un iter che non può e deve fermarsi. Ero presente alla costituzione della Spa a cui hanno aderito in modo entusiasta imprenditori, donne, operatori economici, sociali e tantissimi agrigentini per iniziare un percorso concreto per la realizzazione dell’aeroporto ad Agrigento ed oggi, il Presidente della Regione Schifani, invece di fare sua e sostenere questa precisa volontà dei cittadini agrigentini, dichiara la sua ostilità ed il suo disinteresse. Quello che Schifani destina ai cittadini agrigentini, dopo 12 anni di peripezie e di attesa per un normalissimo ammodernamento di 34 Km della Palermo-Agrigento, è solo l’annuncia che entro il dicembre di quest’anno spariranno i cantieri. Tanto sono opere già cantierate e finanziate. Neanche avessero costruito le piramidi egizie!!!!! O forse pensa che gli agrigentini si debbano accontentare che il treno di collegamento Agrigento Centrale / Aeroporto di Palermo avvenga senza cambi, con un risparmio di qualche decina di minuti. Se non fosse una vicenda amaramente reale sembrerebbe di essere su scherzi a parte, tanta è la lontananza del Governo Schifani dalle esigenze e dalle sofferenze dei cittadini di questo territorio. Disvelato il vero volto dell’esecutivo regionale ostile gli agrigentini. Fa specie che i parlamentari agrigentini di centrodestra a Roma non prendano posizione, come se li avessero eletti o nominati in altre zone. Per me la battaglia dell’aeroporto va avanti lo stesso. E’ una battaglia di tutti e per tutti. Di certo ormai è chiaro che il governo siciliano sia disinteressato. Ora sarà il governo nazionale Meloni/Salvini a dover dimostrare se l’infrastrutturazione e la modernizzazione della provincia di Agrigento, rientrino nei loro intenti. Sono sicura che i cittadini saranno al mio fianco per lo sviluppo del territorio e confido che gli stakeholder agrigentini non saranno condizionati dalle dichiarazioni improvvide del Presidente Schifani ed andranno avanti, perché Agrigento merita rispetto e pretende pari diritti alla stessa stregua di altre città italiane e siciliane.