Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in occasione del 19 febbraio, ricorrenza in cui è stato ucciso nel 1921 a Salemi il contadino Pietro Ponzo intende ricostruirne la storia attraverso l’elaborato della studentessa Monica Varano della classe III sez. G del liceo scientifico Filolao di Crotone.
“Pietro Ponzo fu un contadino socialista, il quale partecipò all’occupazione delle terre, con la speranza che fossero affidate ai contadini. La sua attenzione era rivolta principalmente ai terreni di Salemi e Mazara. Ciò portò Ponzo a risultare una figura scomoda e da eliminare per la mafia locale. Era organizzatore di rivolte contadine e presidente della Cooperativa Agricola di Salemi. Il 19 febbraio 1921 la mafia decise di liberarsi di lui e di portare via la vita a un uomo innocente, che lottava per permettere ai suoi compaesani di non essere sfruttati e avere la speranza di una vita migliore. Ponzo lottava alacremente proprio per questo, per difendere i diritti di poveri uomini, donne e bambini che con il proprio sangue macchiavano le terre della Sicilia, area in cui la mafia, ancora oggi, detta legge e comanda con la paura. In questo preciso momento storico, è dunque importante commemorare tutti coloro che hanno sacrificato la propria esistenza per una lotta che tuttora affrontiamo: così con la memoria, non saranno mai morte invano.”
Il CNDDU impegnato da anni nella battaglia contro le mafie e nella lotta per la Legalità tiene fortemente a mantenere viva la memoria delle vittime innocenti di mafie.
Si tratta di tanti nomi, tante storie che hanno colpito non solo le famiglie, ma intere comunità. Solo mantenendo vivo il ricordo di tutti coloro che sono morti per la verità e la giustizia si potrà costruire una memoria collettiva che permetterà alle nuove generazioni di essere unite, solidali e sentinelle di legalità.
Il CNDDU invita nuovamente gli studenti e i docenti ad aderire al progetto #inostristudentiraccontanoimartiridellalegalità. Gli elaborati possono essere segnalati al CNDDU che li renderà visibili sui propri canali social (email: coordinamentodirittiumani@gmail.com)