Un giorno lontanissimo arrivò ad Agrigento un uomo molto bello, elegante e dall’aria di gran signore. Gli Agrigentini lo ammiravano e gli portavano rispetto, lui era molto cordiale, perché il birbante voleva conquistare una giovane ragazza. S’ innamorò perdutamente di Isabella, nata ad Agrigento il 29 Maggio 1645 (al secolo principessa Isabella Tomasi di Lampedusa, Suor Maria del Crocifisso, antenata dell’autore del Gattopardo) un bocciolo, bella,armoniosa e fresca. Ma ohimè nelle vesti di quel gentiluomo si celava il “ diavolo” che cercava di conquistare la giovane con offerte di grandi tesori. Ella davanti a quell’uomo provava molto fascino, ma avvertiva qualche cosa che la impauriva e la faceva allontanare, perché Dio era in lei. Il maledetto infuriato dai continui dinieghi decise di mandarle una lettera molto insidiosa e gli scrisse:” leghiamo, in una sola anima, le nostre due anime e la felicità sarà nostra” questa e tante altre proposte fece il diavolo alla povera ragazza che non ebbe più pace, perché sentiva di amarlo ma voleva fuggire, voleva credergli ma una voce misteriosa gli sussurrava di non credergli anzi di scappare da lui. Il giorno seguente alla lettera la Madonna andò in sogno a Isabella e le disse:” so quanto soffri, prega e consegna quella epistola al tuo confessore e sarai salva”. Al risveglio la fanciulla più serena e libera esegui il consiglio. Lo stesso giorno la missiva fu nelle mani del servo di Dio che la recapitò al Vescovo, il quale la conservò nei forzieri dell’Arcivescovado. La ragazza fu salva e il maledetto tornò nel suo buio regno, Isabella si ritirò nel Monastero di Palma di Montechiaro. I caratteri e la grafica della lettera sono incomprensibili e sembrano appartenere ad una lingua sconosciuta. Le sole cose leggibili per noi sono la data 11Agosto 1676 la parola “io” e “ohimè ”. Nelle stesse casseforti sono custoditi due preziosi cofanetti bizantini, del XII secolo, in smalto azzurro e oro(si tratta di due reliquari di cui uno contiene un braccio del Beato Matteo Cimarra). La lettera rimane a testimoniare la luce di Dio contro le tenebre. Storia, leggenda è un mistero come una suorina avesse scritto una lettera combinando elementi di diversi alfabeti, da quello greco a latino a quello runico degli yazidi, una comunità religiosa che vive in Iraq (adoratori del diavolo). Un gruppo di studiosi del Ludum Scienze Center di Catania stanno tentando di tradurla.
La storia della mente e dei sogni, delle speranze di una nobile fanciulla, la storia di un paese, di un Regno, di un’epoca, di una civiltà.
LA FEDE ALBERGA NEL CUORE DI OGNI CRISTIANO
Margherita Arancio