Con il Risorgimento nacque la leggenda dei prigionieri che lì venivano torturati e le cui grida si sentivano fino al colle del Tempio di Giunone con una eco spaventosa
di Beniamino Biondi
Critico cinematografico
È il mistero della “Torre che parla”. Ne fa riferimento Michele Caruso Lanza nel suo fondamentale “Osservazioni e Note sulla Topografia Agrigentina”, dedicandogli un lungo capitolo in cui, proprio con riferimento al nome, scrive: «Non sono riuscito mai a rendermi conto di tale denominazione.
In Agrigento si dà una spiegazione troppo facile: la casina Giudice è la torre; in essa è l’eco, e perciò parla: la torre che parla. Però posso assicurare che in tutta quella contrada non esiste un eco qualsiasi, e che la casina Giudice, per quanto vasta, non ha alcuna somiglianza con una torre, quindi è erronea la spiegazione».
Il mistero, appena accennato, pare presto risolto…