
Finalmente, a Napoli si potrà’ ammirare il più importante tesoro del mondo. E’ quello di San Gennaro, patrono di Napoli, saranno esposti al pubblico gioielli meravigliosi tra cui dieci in particolare considerati tra i più’ preziosi. La collana di San Gennaro (1679) è il più’ prezioso monile, donata per voto dai Borboni, formata da tredici grosse maglie in oro massiccio, alle quali sono appese delle Croci tempestate di diamanti, smeraldi e zaffiri. Famosissima è la mitra (1713)con 3700 rubini, in argento d’orato, smeraldi e brillanti. Il 23 Novembre 1878 durante la loro prima visita al Santo, Umberto I e Margherita di Savoia donarono la Croce Episcopale in oro con smeraldi e brillanti. Saranno esposti il famoso busto del Santo tempestato di pietre preziose, il reliquario del sangue anch’esso d’oro e argento alla cui sommità c’è’ uno smeraldo che è uno dei più grandi del mondo, donato da Carlo D’Angiò. Il trono, restaurato, un autentico gioiello gotico che da sette secoli è portato in processione. In settecento anni è stato accumulato il tesoro più grande, oltre ventunomila donazioni di pezzi pregiatissimi, “le pietre della devozione ”. Imponenti e impressionanti misure di sicurezza sono previste in quel periodo, Polizia, Carabinieri, Guardie giurate presidieranno giorno e notte l’obiettivo con ausilio di elicotteri. Si prevedono visitatori da tutte le parti del mondo, l’intenzione della mostra è di rilanciare e riscattare l’immagine di Napoli a livello mondiale. Gli organizzatori si affidano a San Gennaro affinchè tutto proceda senza problemi, un progetto artisticamente ardito e prestigioso. A Napoli anche i vasi con le piante vengono incatenati davanti agli alberghi o negozi di lusso, eppure il tesoro di San Gennaro non è stato mai toccato, nel 1943 venne stimato in tre miliardi di lire. Ogni anno sempre uguale e sempre lo stesso giorno(19 settembre data del martirio, fu decapitato) i Napoletani insultano il Santo :Faccia gialluta !, ma che stai arrabbiatu? Nun fa u fessu San Gennà, ti vott’a copp a bascie, o miracolo o miracolo, vecchiu dispettuoso . Le parenti(anziane donne che si credono e si dichiarano dirette discendenti del santo) si posizionano in Chiesa nei banchi vicino l’altare dove nessuno osa sedersi. Sconvolgente!Decine e decine di donne imprecano contro il patrono, lo provocano e lo vogliono convincere a fare il miracolo, quando dopo ore di attesa e di preghiera, avviene la liquefazione del sangue di S. Gennaro, si esalta e si applaude freneticamente. Il sacerdote passa finalmente l’Ostensorio al bacio dei fedeli. I Partenopei sono convinti che San Gennaro fa solo i miracoli a Napoli e non alzerebbe un dito per salvare il resto del mondo, gli chiedono di tutto :che un furto vada a buon fine, che la pastiera venga buona, di pulire le strade, di guarire un figlio, di indovinare i numeri al lotto, “è un amico del cielo ”. Il miracolo non avvenne nel 1656, (ci fu’ una violenta epidemia) e nel 1980 Napoli fu devastata da un terremoto. Dicono che San Gennaro sente tutti e soprattutto non giudica. SENTE E PROVVEDE.
Speriamo bene perché San Gennaro in quest’anno di pandemia si fa prigari.
Margherita Arancio