Il varco collegava anticamente la parte più abitata del paese alla spiaggia. Andrea Camilleri immaginò proprio in questo vicolo l’ambientazione di uno dei suoi romanzi
di Beniamino Biondi
Luogo di transito, di arrivi e di partenze, Porto Empedocle lo è sempre stata, e non per le cronache recenti sui fatti del Mediterraneo ma per la fisionomia della sua stessa storia, per la sua relazione di fiera alterità con Agrigento, e per il carattere tipico che forma il mare a chi di esso ne ha fatto senso di identità…
Il vicolo dell’“Armuzzi prigatoriu”, nonostante siano passati quasi due secoli, rimane uno dei più suggestivi, incutendo tra gli empedoclini grande soggezione, anche a chi non conosce le sueleggende. Pare che nessuno riesca a stare in sosta dentro questo varco, come se una voce antica dicesse: «Vai, percorri questo vicolo accelerando il passo».
Qui vivono le anime del purgatorio e insieme a loro entità malefiche…