Dopo aver scelto di adottare una linea morbida per il contenimento dell’epidemia da coronavirus, facendo affidamento sul senso di responsabilità dei cittadini, il Governo svedese sembra orientato a un cambio di strategia ed è pronto a bypassare il Parlamento per introdurre provvedimenti più simili a quelli adottati in tutti gli altri Paesi.
Il cambio di rotta è dovuto alla rapida crescita dei contagi e del numero dei morti. Gli svedesi, che inizialmente avevano accolto favorevolmente la scelta dell’esecutivo di lasciare “tutto aperto”, oggi s’interrogano sulla bontà della scelta, specie dopo che nelle ultime ore la curva epidemiologica ha avuto un’impennata abbastanza ripida.
Una scelta morbida – quella della Svezia – simile a quella che inizialmente aveva ipotizzato il premier inglese Boris Johnson, favorevole a un’immunità di gregge che avrebbe portato a milioni di contagi.
Anche Johnson (da ieri notte ricoverato a causa del Covid-19 e attaccato al ventilatore polmonare) aveva poi rivisto la scelta iniziale.
Mentre Stoccolma ha in programma di aprire in breve tempo un primo ospedale da campo, si levano le prime voci di protesta e le accuse al Governo, ritenuto assista e irresponsabile per non aver adottato le misure che molte altre nazioni hanno applicato da settimane.
Dopo aver pubblicato due video (uno girato a Malmö e un secondo nella cittadina svedese di Göteborg) dai quali si vedeva chiaramente come le persone continuassero a vivere tranquillamente senza adottare precauzioni, il video di oggi, girato a Malmö qualche giorno dopo il primo, ancora una volta dimostra come il solo fare affidamento sul senso di responsabilità della popolazione non sia sufficiente per contenere l‘epidemia.
Se anche la Svezia dovesse attuare oggi i provvedimenti adottati in altri 90 Paesi al mondo, come non chiedersi questo ritardo in che misura avrà inciso in ultimo sui contagi e sul bilancio delle vite umane perse durante quest’epidemia?
Gian J. Morici