Baci al crocifisso, appelli alla sovranità nazionale e alle tradizioni cristiane, non hanno salvato Capitan Salvini dalla sconfitta in Emilia-Romagna, dove Stefano Bonaccini, candidato del centrosinistra, è stato riconfermato presidente. Matteo Salvini aveva puntato tutto sulla vittoria della candidata leghista, Lucia Borgonzoni, trasformando le elezioni regionali in un risultato nazionale che avrebbe dovuto mandare a casa l’attuale governo.
Una campagna elettorale porta a porta, citofonate comprese (ovviamente all’indirizzo dei nemici, ovvero gli immigrati), che non ha portato al risultato desiderato. Nonostante i mojito, pare che qualche Sardina di troppo sia andata di traverso al leader della Lega, trasformandone la vittoria, data per certa, in una cocente sconfitta.
Non ha perso il centrodestra, ha perso Salvini che ha trasformato la campagna elettorale in uno scontro diretto con Bonaccini, con la conseguenza non solo di aver consegnato la vittoria a quest’ultimo, ma anche quella aver consegnato il podio di primo partito della regione a quello che era ormai un defunto Partito Democratico.
Tra un “ciaone”, “bacioni” e scampanellate, oltre gli immancabili selfie, l’Emilia-Romagna ha invitato l’ex ministro a berci su qualche mojito.
“XX DOPPIA CROCE e si vince!!!” aveva scritto in un post il Capitano. Forse gli elettori non hanno compreso il messaggio, tant’è che la doppia croce l’hanno messa, ma non come l’avrebbe voluta il leghista. Una croce su di lui (non sulla candidata che è apparsa più come una comparsa che una protagonista) e un’altra sul Movimento 5 Stelle – penalizzato dallo scontro bipolare PD-Lega – quasi estinto nella regione.
De profundis anche per Forza Italia, in favore di Fratelli d’Italia.
Netta invece la vittoria del centrodestra in Calabria, dove la forzista Jole Santelli ha avuto la meglio sul candidato di centrosinistra Pippo Callipo. Anche qui, si registra il crollo del Movimento 5 Stelle. È andata meglio per Forza Italia, le cui preferenze hanno superato quelle della Lega, mentre il PD, si conferma comunque primo partito.
Secondo alcuni, il risultato del centrodestra sarebbe ascrivibile a due fattori. Il primo, l’assenza del Capitano dalla competizione elettorale; il secondo, la lunga storia delle dominazioni straniere nelle regioni del Sud e conseguente “Sindrome di Stoccolma”.
Se fossero realmente questi i fattori dominanti, potremmo assistere a un mutamento del leader leghista (del resto viste le precedenti esperienze dall’estrema sinistra all’estrema destra e altre mille ancora, non dovremmo meravigliarcene) che, abbandonato il Rosario, potrebbe presentarsi ai suoi elettori con la parola d’ordine Antudo, recitando la Shahada e impegnato in una Macumba.
Anche questa (ai giorni nostri) è politica…
Gian J. Morici
AGGIORNAMENTO DELLE ORE 14:32
Ci eravamo sbagliati. Prima di recitare la Shahada e impegnarsi nella Macumba, l’ex ministro Salvini ha deciso di cimentarsi in una nuova performance. Sembra infatti che dopo i malintesi con la senatrice Liliana Segre, superstite dell’Olocausto e attiva testimone della Shoah italiana, il Capitano si sia lanciato nella conquista della comunità ebraica, nella speranza di accaparrarsi qualche consenso. Per la Shahada c’è ancora tempo. Messo dunque da parte il crocifisso, eccolo con la kippah…