Con casco integrale indossato e pistola in pugno, nella tarda serata di ieri, ha assaltato un supermercato di via Tullio Levi Civita riuscendo ad impossessarsi di 745 euro contenuti nelle casse, poi, lungo la via di fuga, ha pensato bene di tentare nuovamente la sorte, rapinando la vicina pizzeria di via Leopoldo Nobili.
Durante l’ultimo colpo, però, qualcosa è andato storto: dopo aver ottenuto l’incasso, 56 euro, il malvivente non si è accontentato e ha voluto appropriarsi a tutti i costi del telefono cellulare del dipendente – un cittadino del Bangladesh di 43 anni – che si è strenuamente opposto, ingaggiando, insieme al titolare della pizzeria, suo connazionale, una violenta colluttazione col rapinatore solitario.
La zuffa, a suon di “colpi proibiti”, si è spostata all’esterno dell’esercizio proprio quando, in strada, stavano sopraggiungendo i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma attivati per la precedente rapina al supermercato.
I militari hanno riconosciuto il rapinatore, tenuto a terra dai cittadini del Bangladesh, grazie alla descrizione fornita alla Centrale Operativa del Comando Provinciale di Roma da uno dei testimoni del primo colpo.
Dopo aver diviso i contendenti, i Carabinieri hanno fatto scattare le manette ai polsi del balordo – un romano di 31 anni, di fatto senza fissa dimora e con precedenti – e recuperato la pistola da lui utilizzata, che si è rivelata essere una “scacciacani”, perfetta replica di un revolver Colt 1911 di grosso calibro.
I cittadini del Bangladesh sono dovuti ricorrere alle cure dell’ospedale Sant’Eugenio, da dove sono stati dimessi con pochi giorni di prognosi. Ad avere la peggio, è stato proprio il rapinatore che, nella zuffa con le sue ultime due vittime, ha ottenuto una prognosi di 15 giorni dai sanitari del “San Camillo”.
La refurtiva è stata recuperata e restituita ai legittimi proprietari, la pistola è stata sequestrata, mentre il 31enne è ora in attesa del rito direttissimo previsto per la mattinata odierna.
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12 Ottobre 2024