Smart City – Direttive Energetiche Europee – Universita’ Bocconi Milano Iefe e Green Maggio 2019
Achille Colombo Clerici relatore all’Osservatorio Smart City , Università Bocconi di Milano
“La questione delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica nell’edilizia e più in generale dell’impatto climatico zero assunto, nella prospettiva dell’anno 2050, dalle Direttive dell’Unione Europea dello scorso anno, che hanno aggiornato le precedenti Direttive, deve tener conto in Italia di due fattori imprescindibili: che nei decenni scorsi abbiamo scelto, con l’opzione referendaria antinucleare
di inquinare dove l’energia e’ consumata ( leggasi citta’) e non viceversa dove e’ prodotta ( leggasi localita’ di campagna ); e che la maggior parte delle famiglie vive in case in proprieta’ e in condomìnio. Sicche’ la gran parte degli immobili italiani e’ economicamente imbalsamata: non produce cioe’, ne’ reddito imponibile e quindi gettito fiscale, ne’ attivita’ economica indotta da riqualificazioni, manutenzioni, efficientamenti energetici, certificazioni etc. ” ha affermato Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia e della Federazione Lombarda della Proprietà Edilizia intervenendo all’Incontro sul tema organizzato all’Università Bocconi di Milano dell’Osservatorio Smart City (centro di ricerca GREEN e Dipartimento di Studi Giuridici Angelo Sraffa).
Colombo Clerici ha così proseguito: “Mentre il teleriscaldamento segna il passo, ingenti risorse pubbliche vengono impiegate per sostenere le energie rinnovabili di produzione domestica: suggestivo intendimento, certo, ma che non tiene presente che questa via presenta altissimi costi individuali e sociali ( fotovoltaico ed eolico sono sistemi ad alta densita’ territoriale) cui non corrispondono adeguati benefici.
La via maestra per la produzione dell’ energia da fonti rinnovabili rimane quella industriale.
Occorre inoltre un deciso cambio di politica abitativa: bisogna passare dalla politica di sfavore alla politica di favore verso la locazione abitativa privata.
La locazione abitativa e’ l’unica via per realizzare la mobilita’ e la virtuosita’ economica
della casa, e per consentire quella gestione e amministrazione centralizzate e professionali della tecnologia domestica ( impianti, apparecchiature,) senza le quali il cittadino diventa schiavo della stessa tecnologia.»
Le nuove direttive europee includono obiettivi, disposizioni e strumenti che avranno implicazioni economiche, legali e di policy su diversi settori rilevanti per lo sviluppo delle smart cities, e che riguarderanno le pubbliche amministrazioni, le imprese e i consumatori. L’Incontro – organizzato nell’ambito delle attività dell’Osservatorio Smart City – è stata l’occasione per approfondire le novità normative introdotte dalle Direttive e le opportunità a esse collegate per le smart cities, attraverso la partecipazione di esperti e dei principali attori del settore.
Dopo i saluti introduttivi di Marco Percoco, direttore GREEN Università Bocconi (“I valori degli immobili e delle locazioni aumentano negli edifici ‘energetici’”)
e di Clara Poletti, commissario ARERA – Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (“La Direttiva UE, lasciando ai singoli Paesi le misure da adottare, ha inteso coinvolgere le amministrazioni locali e i singoli cittadini”), Giuseppe Franco Ferrari, coordinatore. dell’Osservatorio Smart City e del Dipartimento di Studi Giuridici Angelo Sraffa, ha illustrato le nuove Direttive UE su efficienza energetica e fonti rinnovabili, novità e aggiornamento normativo: “Aumentare le fonti rinnovabili, e diminuirne i costi nel quadro di una riduzione dell’entità dei consumi e di una maggiore semplificazione (sportello unico) sono le principali novità. Le preferenze vanno agli impianti di piccola taglia, alla geotermia e, per quanto riguarda i trasporti, al biocarburante. Le Direttive intendono rifarsi al principio di sussidiarietà, con un compromesso, per gli incentivi, tra libero mercato e intervento pubblico.”
Il tema delle nuove opportunità smart legate all’energia intelligente in città è stato affrontato da Edoardo Croci, coordinatore Osservatorio Smart City: “Gli aggiornamenti alle Direttive – ha detto – possono dare un’ulteriore spinta a rendere le città più efficienti e resilienti accompagnando un trend che è già in atto: istituendo inoltre un sistema comune facoltativo per valutare la predisposizione di ogni singolo edificio all’’intelligenza’. La valutazione terrà conto, tra l’altro, di: contatori intelligenti, , sistemi di automazione e controllo, punti di ricarica dei veicoli elettrici. Circa il 15% dei Comuni italiani ha introdotto parametri di sostenibilità nel settore delle costruzioni”. Rilevando inoltre, per quanto riguarda le auto elettriche, che siamo ben lontani dalla media europea.
Paolo Bertoldi,
senior expert JRC Commissione europea, ha indicato gli obiettivi delle politiche energetiche dell’Unione al 2020 e al 2030 rilevandone progressi e criticità: tra i primi, il fatto che l’Italia sia ai posti di vertice della classifica per le rinnovabili; tra le seconde, Paesi come la Polonia strettamente dipendenti dall’utilizzo del carbone.
Si è svolta quindi la tavola rotonda “Le implicazioni a livello urbano delle nuove Direttive UE in ambito energetico, coordinata da Edoardo Croci e Giuseppe Franco Ferrari, cui hanno partecipato esperti ed esponenti di categorie interessate: oltre al citato Colombo Clerici, Pier Giuseppe Biandrino,
direttore Legal e Corporate Affairs Edison; Virginio Trivella, consigliere delegato all’Energia di Assimpredil Ance;
Beatrice Giustinetti,
Smart Cities and New Businesses manager Engie Italia; Giuseppe Montesano, deputy director Enel Foundation.