Le ultime battute di questa strana campagna elettorale, tutta incentrata sui colpi bassi che si menano gli “alleati” di un Governo che, giuocando (ma non è solo un giuoco) alla guerra tra di loro, “correggeranno” alcune previsioni sull’andazzo delle previsioni di voto, ma non faranno sì che si ritorni ad un minimo di coerenza e di compostezza sulla gestione del Governo.
Vedremo come vanno le cose. D’ora in poi concetti come quello di “alleanza” e simili serviranno solo per far ridere.
Distrutto il sistema dei partiti, sostituiti a queste le congreghe di “Amici del Bar dello Sport”, introdotti grotteschi strumenti come il “contratto”, rotti anche sul piano personale quel tanto di rapporti di colleganza e di reciproca tolleranza essenziali anche nelle amministrazioni dei Condomini degli edifici, al “vuoto” delle opposizioni si aggiungerà un altro “ruolo”, quello del Governo e della sua maggioranza.
Saranno d’accordo solo per scegliere sempre cazzate da fare che siano indiscutibilmente tali.
Quello che dovrebbe essere lo sviluppo di rapporti politici sarà per i prossimi mesi un arruffato esplodere di potenza e prepotenza del potere della grande burocrazia, quella che ha fatto da babysitter a questi sciagurati, analfabeti ministri alla Toninelli.
E, non dimentichiamocelo. Una nuova strategia sta lasciando il suo segno, quella del Partito dei Magistrati. Tenderà ad espandersi e consolidarsi.
Da tirapiedi del Cinquestellismo, dall’”uso alternativo” quello della distruzione del valore e della decenza della politica, le velleità dei Procuratori inquieti ed arroganti cercherà di tornare a “far corpo” ed a ridurre questi sciagurati accattoni dell’antipolitica a loro tirapiedi e procacciatori di “affari”.
La crisi del ceto politico, dei partiti, delle Istituzioni democratiche, sta già intaccando, l’ho già scritto e ripetuto, il tessuto dell’Amministrazione dello Stato.
Il “vuoto” dell’opposizione si dimostra ogni giorno più chiaramente voragine di tutto quanto attiene alla vita del Paese.
E noi che facciamo?
Mauro Mellini