Non hanno esitato nemmeno un istante i Carabinieri della Stazione di Piacenza d’Adige (PD) dopo essere entrati nell’abitazione di via Galvan 305 di quel Comune. Appena dentro i due militari hanno trovato distesa a terra una 57enne e, accertato che era ancora in vita e respirava, hanno immediatamente richiesto i soccorsi sanitari. Mentre uno dei militari provvedeva ad aprire tutti gli infissi per arieggiare i locali, il secondo saliva al piano superiore e, constatata la presenza di S.L., 54 enne, che purtroppo non dava più segni di vita, concentrava la sua attenzione sul figlio M., che manifestava l’assenza del battito cardiaco. Seguendo quanto appreso durante l’addestramento alla Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria durante la frequenza di uno degli ultimi corsi di primo soccorso, il Carabiniere, dopo aver liberato le vie aeree al giovane, ha iniziato a praticargli un massaggio cardiaco, attività che è durata, senza interruzione, per almeno cinque minuti fino a quando si è accorto che il cuore aveva ripreso a battere. Nel frattempo, tenendolo continuamente monitorato mentre l’altro militare provvedeva ad arieggiare i locali dopo averlo raggiunto, attendeva l’arrivo dei soccorsi curando il fatto che il ragazzo mantenesse costantemente le vie aeree prive da ostruzioni in grado di ostacolare la respirazione. Una volta stabilizzato dai sanitari, M. partiva con l’autolettiga alla volta dell’ospedale di Monselice, mentre la madre veniva trasferita, con l’eliambulanza, all’ospedale di Padova.
Durante la notte anche M., visto l’aggravarsi del suo quadro clinico, è stato condotto all’ospedale di Padova, in un reparto diverso da quello della madre. Entrambi si trovano in gravi condizioni e lottano per sopravvivere, ma i medici sono fiduciosi di poterli salvare.
Determinante, in questo caso, è stato l’intervento del militare della Stazione di Piacenza d’Adige nell’applicare la manovra di rianimazione cardiaca al giovane 22enne per fargli riacquistare l’autonomia del battito in attesa dell’arrivo dell’ambulanza. L’auspicio è che M. possa riprendersi presto, assieme alla mamma, in modo da potersi incontrare con il Carabiniere che probabilmente gli ha salvato la vita e che segue con grande apprensione l’evoluzione delle sue condizioni di salute.