…sui “Pasticci di cittadinanza”
Sono intervenute altre baggianate a tenere il campo della politica e delle zuffe all’interno del Governo e della sua cosiddetta maggioranza. Molto meno di qualche settimana fa si sente parlare ora del “reddito di cittadinanza”. Questo, magari, consente a Di Maio, Salvini, Conte, e perché no, Toninelli che sembra meglio di ogni altro esprimere la figura ed il livello intellettuale di questo Governo, di aver “portato a casa” un punto assai importante del programma che quelli lì chiamano “contratto”.
A festeggiare la “vittoria” su questo punto, in verità non hanno messo tempo in mezzo. Ricordiamo, e, spero, ricorderemo, la pagliacciata sul balcone di Palazzo Chigi per esprimere un ipotetico giubilo popolare perché sembrava andata in porto la “manovra” (che era ancora al largo) e che costituiva il passo necessario per contrarre il debito, firmando le cambiali. Ognuno festeggia le cose del mondo a modo suo.
Già allora io da tempo andavo scrivendo che la pagina del cosiddetto “reddito di cittadinanza” e di certe sue balordaggini non si sarebbe chiusa che tra alcuni anni, dopo che si fossero calmate le liti, i contrasti, il contenzioso tra i “reddituari”. Ed infatti, chiusa (fatto finta di essere riusciti a chiuderla) la questione del finanziamento e delle conseguenze dei conti con l’Europa si è già profilato, il vero, grosso problema: quello delle spettanze dell’elemosina, delle esclusioni, del quantum. E, ahimè, quelle del contenzioso che ne sarebbe sorto.
Se ne era cominciato a parlare. Ma, come dice il proverbio, “chiodo scaccia chiodo”. Una provvidenziale ulteriore rissa su una questione di migranti, ha, per ora, soffocato ogni speranza di qualche chiarezza in proposito.
Se ne riparlerà.
Come e quando se ne riparlerà è difficile dirlo. E difficile è prevedere chi sarà al governo a doversene far carico.
Per questo mi è venuta l’idea di un libro che vorrei raccomandare all’amico Bonfirraro, perché cominci a trovare l’autore. Io non farò a tempo a divertirmici.
Perché il libro in questione dovrebbe essere (e non potrebbe non esserlo) oltre che tragico, comico. Tragicomico.
Rilevare, raccogliere, prevedere tutti i pasticci, le truffe, le abitudini truffaldine che vanno ed andranno di moda per portare a casa la “paghetta” sarà un lavoro lungo e faticoso.
Pensate intanto alcuni dei punti (dei capitoli) delle controversie, dei contrasti e delle liti.
Già è venuta fuori la questione del NORD e del SUD, delle Città e delle campagne.
Ma come si metterà la questione delle famiglie numerose (che da qualche parte ancora ci sono)?
E poi famiglie legali e famiglie di fatto.
E separazioni legali e illegali e divorzi. Pensate un po’ al reddito di cittadinanza nei quartieri spagnoli di Napoli, nelle borgate romane. E volete che non venga fuori il grido di allarme: “Le mani della Mafia sul reddito di cittadinanza”. E la Camorra e le infinite camorre e “camurrie” che deliziano il nostro Paese.
E la “camurria” del contenzioso giudiziario, e di chi lo gestirà.
Una raccolta di casi tipici. E foto di vicoli alternate a quadri di statistiche.
Caro Bonfirraro: sarà un bellissimo libro.
Auguri…
Mauro Mellini