È la prima volta che un Ministro della Difesa ammette la pericolosità dell’urano impoverito e conferma quanto evidenziato dalla commissione parlamentare d’inchiesta. Che qualcosa stava cambiando lo avevamo percepito. Le nomine dei nuovi CTU al TAR e la “trovata” di tornare a cercare il nesso scientifico certo, facevano intendere che, per alcuni vertici della Difesa erano cadute tutte quelle “coperture politiche” fino ad ora garantite dai Governi di cdx e cds. Continueremo a vigilare e fornire tutte quelle informazioni che troppo spesso non riescono a superare quel muro di gomma che esiste tra il Ministro della Difesa e gli uomini in uniforme sparsi nel mondo. I ritardi e le inefficienze di alcuni Reparti del Ministero “in modo particolare di chi dovrebbe provvedere ad ottemperare le sentenze” continuano a rappresentare un punto dolente del sistema che fa lievitare ancora di più i già considerevoli costi che la collettività sostiene per dar modo ai Generali di continuare a nascondere la polvere sotto il tappeto. Bene Ministro Trenta, la speranza si riaccende, la certezza che si possa arrivare ad una verità istituzionale si fa strada, la voglia delle vittime di tornare ad essere fieri ed orgogliosi di aver indossato una uniforme ed aver dato la vita per questa ritorna a prendere forma.
OSSERVATORIO MILITARE