La Uil di Agrigento interviene, con Gero Acquisto e Nino Stella, sul servizio di igiene ambientale in città e di tutti i disastri e i disservizi che questa amministrazione comunale Firetto-Hamel e il redivivo Fontana hanno arrecato ai cittadini in questi 3 anni e come al solito cercano di scaricare le proprie responsabilità e il loro fallimento sugli altri.
I due sindacalisti dichiarano:
“Ci corre l’obbligo, a due mesi dall’inizio del servizio di differenziata in tutta la città, di fare dei chiarimenti e delle precisazioni ai cittadini agrigentini dopo una serie di interviste e dichiarazioni da parte del Sindaco e dell’ex o attuale Assessore al ramo che hanno distorto le cose. Innanzi tutto il servizio di differenziata, come abbiamo chiarito più volte e sostenuto apertamente già in epoca zambutiana, è un obbligo di legge che da tempo in tantissimi comuni siciliani e agrigentini hanno iniziato con risultati migliori, come testimoniano gli ultimi premi che hanno ricevuto Comuni come Sambuca o Raffadali.
Ebbene, se oggi Agrigento ha delle oggettive difficoltà ad avere una città pulita e un servizio di differenziata che funzioni bene, lo si deve a scelte sbagliate e raffazzonate da parte della governance e degli amministratori comunali, vedi in primis l’ex Assessore Fontana e il Sindaco Firetto che hanno sottovalutato l’importanza di un servizio così impegnativo in una città vasta e morfologicamente particolare come il territorio agrigentino.
Un esempio su tutti del fallimento progettuale sono i risultati dell’implementazione di circa 25 autocompattatori in più la settimana per il conferimento.
L’ex Assessore Fontana continua con i fantasmi del personale in carico alle ditte citando sempre in termini di paragone il Comune di Varese come esempio virtuoso da seguire.
Chiariamo una volta per tutte la reale situazione tra il Comune di Agrigento e il Comune di Varese, infatti, quest’ultimo ha 86 mila abitanti ed una struttura territoriale omogenea, il servizio di differenziata raccolta, pulizia e conferimento in discarica, è appaltato a più imprese con un sistema di raccolta innovativo 2.0 che viene svolto da 110 operatori ecologici full time, mentre ad Agrigento il personale in servizio è di 82 lavoratori full time e 38 part-time a 4 ore.
A Varese una delle imprese che svolge il servizio pure ad Agrigento, effettua il servizio di raccolta porta a porta utilizzando 45 operatori full time, gli stessi effettuano prestazioni straordinarie pagate dal Comune che nel complessivo portano di fatto a un aumento di circa 20 unità al mese per tutto l’anno. Quindi i dati e i numeri non corrispondono a quelli che comunica sempre l’ex Assessore Fontana. Inoltre, al Comune di Varese non è previsto il servizio di scerbamento e sfalciamento.
In considerazione delle affermazioni del già Assessore Fontana (che sembra siano condivise anche dal Sindaco di Agrigento Firetto) secondo cui per il servizio di igiene ambientale in tutto il nostro territorio, che va da Giardina Gallotti a Punta Bianca, basterebbero la metà degli operatori di Varese, lanciamo questa sfida per migliorare ed efficientare il servizio che oggi presenta fortissime criticità nell’organizzazione generale e di espletare, pertanto, il servizio con sole 25 unità.
Peccato che l’attuale l’Assessore all’ecologia Hamel, in sede di riunione sindacale presso la Srr Ag est in data 13 aprile 2018, dichiara a verbale “sul personale si registra una reale carenza”. A questo punto ci chiediamo ancora una volta a che gioco giochiamo e con quali carte.
Gli operatori ecologici di Agrigento, vogliamo chiarire a tutti, hanno arretrati sulle ferie in media circa 60 giorni e straordinari che svolgono giornalmente e non sono stati pagati a tutt’oggi a differenza del Comune di Varese dove tutti i diritti e il rispetto dei lavoratori sono naturalmente garantiti.
Ebbene, se qualcuno ha da ridire nei confronti dell’efficienza degli operatori ecologici sappia che non possono usufruire delle ferie per mancanza di personale ed hanno dimostrato spirito di impegno e abnegazione pur di non bloccare il servizio di porta a porta.
Quindi il 62% di differenziata lo si deve soprattutto a questi lavoratori, con tutti gli errori pacchiani che ha commesso l’Amministrazione Firetto, in primis sul numero dei mastelli. Infatti lo stesso dirigente comunale del settore finanziario Mantiene ha dichiarato in consiglio comunale che, tra utenze domestiche e non, i mastelli sono circa 41 mila, non 28 mila come da progetto.
Questo è il frutto delle scelte tecniche di Fontana e Firetto, con il taglio di 14 unità lavorative full time.
Caro Assessore Hamel, a questo punto, essendo aperta una trattativa sindacale per efficientare il servizio per carenze reali di personale, se la pensa in maniera diversa dal Sindaco ed è consequenziale e coerente nel portare avanti questa iniziativa per i cittadini, implementando un servizio che oggi risulta lacunoso, o va avanti o rimetta la delega, perché non può essere a corrente alternata.
Per questo la Uil alla luce di questi errori organizzativi, tecnici, strutturali e della carenza di personale, invita chi deve preparare e progettare il nuovo bando di tener conto di queste inefficienze che devono essere superate; come lo spazzamento che a oggi viene solo effettuato nelle vie principali, abbandonando periferie e quartieri satellite e creando cittadini di serie a e serie b (anche perché all’interno della Tari tutti i cittadini pagano questo servizio). Purtroppo è inutile fare i Soloni ma è così, a Varese rispetto ad Agrigento non solo i servizi essenziali, sociali e assistenziali sono espletati nel miglior modo possibile ma anche i politici lavorano e producono per la loro città molto meglio dei nostri politici locali.”